A dire il vero, più che un colpo di fulmine, l’amore per le Opel è questione ben più duratura. Perché in 120 anni di storia le auto di Russelsheim sono sempre state ottime e fidate compagne di vita: la classica scelta razionale, di sostanza, quella che ti conquista per sempre. “Cosucce” da nulla come affidabilità e praticità, sulle quali potevi e puoi sempre contare.
Il primo centro stile in Europa
Un concept per il futuro
Di recente, infatti, nel cammino di Opel è entrato il gruppo PSA. Ma non a gamba tesa, anzi: i francesi hanno saputo puntellare le fondamenta del Marchio del Fulmine in modo discreto, senza esagerare. Portando aiuto dove serviva. E la Experimental GT Concept ne è un perfetto esempio: se negli Anni ’60 si fantasticava sulle coupé, oggi ci si deve accontentare (o divertire, a seconda di come la pensate) con le crossover. Quattro posti e profilo filante, in questo caso. Con soluzioni stilistiche e tecniche scenografiche – porte che si aprono ad armadio, schermi a sfioramento – e pulite, perché il cuore è un motore elettrico alimentato da batterie da 50 kW, ricaricabili anche in modalità wireless.
Un passato nei rally
Se questo è il futuro, in mostra al Salone di Ginevra 2019, vale la pena raccontare ancora qualcos’altro del passato. Nei suoi 120 anni, ad esempio, Opel ha creduto molto nelle competizioni, specie nei rally. Portando alle luci della ribalta, nella metà degli Anni ’70, un certo Walter Rohrl, che avrebbe poi vinto il suo secondo titolo mondiale al volante proprio di una Opel Ascona. Rimanendo nell’ambito sportivo, come dimenticare la Manta e la Calibra, coupé che oggi è entrata di diritto nel novero delle youngtimer da collezione o le varie Astra, Kadett e Corsa GSi? Perché è difficile pensare al futuro senza ricordare le proprie radici.