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Park Assist: come funziona? – VIDEO –

La quotidiana ricerca del parcheggio è un’attività che richiede tempo e impegno. E quando si fiuta da lontano uno spazio libero ecco pronte a intervenire le tecnologie intelligenti. Stiamo parlando ovviamente dei cosiddetti ADAS (“Advanced Driver Assistance Systems), dispositivi offerti di serie o come optional sulle autovetture, pensati per semplificare e salvaguardare la vita di chi si mette alla guida. La frenata automatica d’emergenza, per esempio, ma anche il Blind Spot Assist e tanti altri. Senza dimenticare dispositivi elettronici più datati, ormai diffusi sulla quasi totalità delle auto moderne come l’ASR e l’ABS.

Dai sensori di parcheggio al parcheggio automatico

https://www.youtube.com/watch?v=1iEnpAwS9BwC’era una volta – e c’è ancora – l’avvisatore acustico. Un allarme sonoro che si fa sempre più insistente all’avvicinarsi dell’ostacolo. Da un po’ di anni, questo dispositivo è stato affiancato prima dalle telecamere e poi  da dispositivi capaci di parcheggiare con precisione un’auto, in totale autonomia. Stiamo parlando del “Park assist” (qui sopra quello di Skoda), un sistema che supporta il guidatore nella ricerca di spazi di sosta, in linea o a “pettine”, e lo guida durante le fasi di manovra.

L’elettronica agisce sul volante

Ma c’è di più: la tecnologia interviene automaticamente sul volante (sui sistemi più evoluti anche su acceleratore, cambio e freni) nel modo più adeguato a parcheggiare la vettura nell’area individuata. Per attivare (e disattivare) il sistema occorre premere un apposito tasto e seguire le indicazioni che compaiono sul display. Il dispositivo inizia a scansionare la carreggiata grazie a telecamere integrate che acquisiscono immagini dell’area circostante. Quando il sistema individua uno spazio lungo almeno 80 centimetri in più (ma le ultime evoluzioni riescono a manovrare anche in spazi più ristretti) rispetto alla vettura sul display cominciano le “grandi” manovre. Nel dettaglio, la centralina riceve le informazioni da alcuni sensori a ultrasuoni. In questo modo misurano lo spazio di parcheggio e determinano se è sufficiente per l’auto.

C’è un posto libero? Te lo dice l’app

Il perfetto alleato del Park Assist è quello che Bosch chiama Connected Parking. In parole semplici, le auto che ne sono dotate condividono sul cloud l’eventuale disponibilità di un parcheggio libero, che individuano tramite le telecamere di bordo senza che il guidatore si accorga di nulla… Per tutti i dettagli, appuntamento a un’altra puntata di “Come funziona?”

 

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