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Perché guardiamo gli incidenti stradali? Il motivo non è affatto banale

Perché guardiamo gli incidenti stradali?

Quando ci troviamo (ahimè!) dinanzi ad un incidente stradale, si sviluppano in noi sentimenti e reazioni contrastanti, perché veniamo subito rapiti da quello che è appena accaduto davanti ai nostri occhi. Secondo il pensiero di Philip Stone del Black Tourism Research Institute, assistendo ad un evento del genere, ognuno di noi si identifica con quanto accaduto, sviluppando un processo mentale che porta al pensiero della propria morte attraverso quella degli altri. In sostanza: osservare cosa accade agli altri, magari in situazioni drammatiche, ci prepara a vivere eventi simili e ci fa chiedere come ci comporteremmo noi in quelle circostanze. In parallelo è un po’ come accade alle 17:00 di una domenica qualsiasi di campionato, quando al bar con gli amici ci confrontiamo con chi del nostro gruppo ha perso la schedina. Se ci fate caso, in quel momento tendiamo a fare domande morbose, sia perché siamo felici di averla scampata e sia perché vogliamo raccogliere informazioni utili per le nostre prossime scommesse sportive.

Quali sono le principali cause di incidenti?

Le principali cause di incidenti mortali sono dovute alla distrazione del guidatore, all’utilizzo di alcool, alle condizioni climatiche avverse e ai colpi di sonno. La maggior parte delle vittime sono proprio i conducenti, capita però che ad essere coinvolti siano anche ciclisti e pedoni innocenti. Le principali forme di distrazione? Specchiarsi, truccarsi e prima di tutte: il demone cellulare. Tendiamo a rispondere non solo alle chiamate, ma anche a chat e simili perché tendiamo a non riconoscere il pericolo fin quando non ci siamo spaventati. Un po’ come avere paura del fuoco solo dopo essersi scottati. Atteggiamento molto stupido, dato che col fuoco sappiamo usare l’intelligenza sin da bambini.

Gli incidenti più famosi nella Formula 1

Quando parliamo di incidenti, non possiamo non citare quelli che accadono in Formula 1. In questa competizione forse sono due le cose che appassionano e incollano allo schermo milioni di tifosi: l’adrenalina della competizione e proprio la spettacolarità degli incidenti. Per questo secondo aspetto, purtroppo, a volte capita che un incidente possa essere anche mortale, e a rimetterci la vita sono proprio i piloti; di esempi ce ne sono tanti partendo da Elio de Angelis, arrivando a Jules Bianchi fino ad Ayrton Senna, quest’ultimo indimenticabile pilota morto in pista al Gran Premio di San Marino del 1994 a seguito di un incidente alla curva del Tamburello.

Non solo incidenti mortali

C’è anche da dire che, il più delle volte, le cose fortunatamente sono andate meglio, dove magari la macchina è andata distrutta e ci si ricorda solo dell’incidente, ma senza conseguenze gravi per il pilota. L’elenco potrebbe essere lunghissimo, ma citiamo solo alcuni tra quelli che si ricordano di più come Robert Kubica al Gran premio del Canada nel 2007 che esce di pista a 280 Kmh, finendo la corsa contro le barriere; oppure nel 2010 al Gran premio d’Europa con Mark Webber che, toccando la ruota posteriore dell’auto di Kovalainen, decolla nel vero senso della parola per alcuni metri, atterrando poi con la testa sull’asfalto e fermandosi contro le gomme di protezione. E la lista potrebbe essere ancora più lunga…

Quanto costa una macchina di Formula 1?

Cosa scatta in noi in questi momenti? Un attimo in cui emozioni come l’ansia e la paura hanno la meglio, ma l’essere spettatori forse ci aiuta a tenere la situazione sotto controllo, a imparare cosa non andrebbe fatto alla guida per evitare disastri simili. D’altronde, sicuramente a tutti sarà capitato di chiedersi quanto costa una macchina di Formula 1, ed esiste infatti una guida che ci cita nel dettaglio tutti i costi delle singole parti di una vettura di Formula 1, con cifre davvero esorbitanti. Ogni vettura è composta da circa 14.500 componenti individuali. La parte più costosa della vettura è il motore, con i team che all’anno spendono per i propulsori un minimo di 16 milioni di dollari; il costo di una singola ala anteriore invece può variare tra i 150.000 e i 200.000 dollari, mentre le sospensioni hanno un costo che si aggira tra i 100 e i 150 mila dollari.

Cosa tenere a mente quando si guardano gli incidenti stradali

Proprio partendo da un evento che può essere molto drastico come quello dell’incidente stradale, proviamo a capire cosa si può fare per evitare incidenti e tutte le conseguenze del caso. Partiamo dal presupposto che non dobbiamo sentirci troppo in colpa quando assistiamo ad un evento del genere, dato che si tratta di un atteggiamento istintivo. Per limitare questo tipo di avvenimenti dovremmo avere degli atteggiamenti corretti alla guida, della serie non utilizzare il telefono, concentrarci sulla strada e magari scaricare un manuale che ci insegni i comportamenti corretti. Magari anche il viaggiare in compagnia potrebbe sembrare una banalità, ma la chiacchierata potrebbe essere anche un modo per allentare la tensione, senza però abbassare la soglia dell’attenzione, perché i pericoli quando si guida sono ovunque.

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