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Prova Honda Jazz 1.5 i-VTEC

Il passo dal Jazz al rock può essere molto breve. Il gioco di parole sintetizza in poche parole il lancio sul mercato italiano del motore a benzina 1.5 i-VTEC da 130 cv, che porta una ventata di dinamismo e sportività nella gamma 2018 della Honda Jazz. E attenzione a non storcere subito al naso davanti a un propulsore che sulla carta parrebbe sin troppo potente per un’utilitaria da famiglia lunga giusto quattro metri. Con la sua tecnologia raffinata questa unità placa, sì, i pruriti al piede destro ma si dimostra anche amica del portafogli, con consumi sorprendentemente bassi.

Per riuscire in questa impresa il quattro cilindri giapponese si avvale tecnologie molto raffinate sul fronte distribuzione. Impiega infatti in contemporanea i sistemi VTC e VTEC, che regolano in modo intelligente la fasatura delle valvole e la loro alzata in funzione del regime del motore. Grazie anche a un lavoro di fino per contenere gli attriti, il motore 1.5 i-VTEC è così accreditato di 130 cv a 6.600 giri e di una coppia di 155 Nm a 4.600 giri, rispetta già la severa normativa Euro 6d-TEMP e ha un consumo medio dichiarato di 5,9 litri ogni 100 km. E, a differenza di quanto spesso accade, questo dato non è lontano dalla verità dei fatti, anche se devo premettere che in Honda sono stati furbi, proponendo per la prova un percorso extraurbano con poche fermate e ripartenze.

La Honda Jazz 1.5 i-VTEC sa comunque stampare un sorriso compiaciuto sulla faccia di chi guida anche in altri frangenti, non solo dal benzinaio. La progressione è lineare sin dai regimi più bassi e il regime aumenta in fretta se si accelera con decisione. Complice un cambio rapido e ben rapportato (che avrei preferito sistemato però un pelo più in alto), il risultato è un tempo di 8,7 secondi nello scatto 0-100, roba da lasciare con un palmo di naso molte compatte più pretenziose.

Il tutto, tra l’altro, senza dare troppo nell’occhio: a tradire la sua vera natura sono giusto i cerchi neri. Per il resto i principali segni distintivi del suo allestimento Dynamic sono infatti piccole minigonne, uno spoilerino posteriore  e due filetti rossi che bordano la presa d’aria frontale e il diffusore posteriore in modo piuttosto discreto. All’interno si notano invece giusto le cuciture color arancione per volante, pomello del cambio

Anche in questa versione dal taglio sportiveggiante la Honda Jazz non si snatura e continua a strizzare l’occhio soprattutto a chi cerca un mezzo con spaziosità e praticità ai vertici della categoria. Sistemando il serbatoio in posizione centrale, sotto i posti anteriori, e piazzando le ruote agli angoli del pianale gli ingegneri Honda sono riusciti a ricavare un’abitabilità eccezionale. Per sfruttare poi al meglio il volume disponibile hanno anche studiato i geniali Magic Seats posteriori, la cui seduta può essere sollevata e addossata agli schienali per permettere di caricare agevolmente oggetti particolarmente alti. La ciliegina sulla torta? Una soglia di carico molto bassa, che consente di sistemare con minor sforzo gli oggetti pesanti nel bagagliaio da 354 litri.

La Honda Jazz 1.5 i-VTEC è proposta in due varianti dell’allestimento Dynamic, con o senza navigatore, a 18.950 e a 18.300 euro. L’equipaggiamento di serie è molto completo e comprende, tra le altre cose, climatizzatore, sedili riscaldabili, cruise control, fari a LED, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, cerchi in lega neri da 16”, stereo con kit Bluettooth e molti dispositivi di sicurezza di ultima generazione. Tra questi meritano di essere ricordati gli abbaglianti automatici, i poggiatesta attivi, l’allarme che segnala il rischio di collisione frontale FCW, la frenata attiva CTBA, l’avviso di allontanamento dalla corsia di marcia LDW e il riconoscimento della segnaletica stradale TSR. Questa Jazz può essere ordinata anche con cambio automatico CVT, con un sovrapprezzo di 1.350 euro.

 

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