LIVEPensate di avere tutto con il vostro SUV? Non avete mai provato l’UUV, l’Ultra Utility Vehicle. Il neologismo è d’obbligo a proposito del Peugeot Partner Tepee, modificato da Dangel che aggiunge la trazione integrale. Il preparatore francese ha il pallino delle Peugeot: è dal 1978 che studia i modelli del Leone e li modifica, aggiungendo due ruote motrici, sospensioni rialzate e slitte paracolpi. Primo modello su cui Dangel ha messo le mani (e la testa) è stata la 504, trasformata in un’auto inarrestabile e modificata in mille modi (c’erano anche il pick-up e il camper). Da quel momento lo specialista di Sentheim non ha mai più smesso di rialzare e “integralizzare” le auto del Leone. Il Peugeot Partner Tepee Dangel 2017, quindi, non è che l’ultimo nato di una lunga stirpe.PIÙ ALTO E 4X4Le modifiche apportate riguardano l’applicazione della trazione integrale, che prende il moto dal cambio per mezzo di una scatola di rinvio e trasferisce il moto al ponte posteriore. È una trazione integrale “intelligente”, perché sfrutta quello che viene definito “visco accoppiatore”, che consente di gestire in automatico secondo necessità il trasferimento della coppia dall’asse anteriore a quello posteriore. In alternativa è possibile “bloccare” la trasmissione integrale o far funzionare il sistema con la sola trazione anteriore.ALLUNGA LE GAMBECosa cambia allo sguardo? L’altezza, innanzitutto: il Peugeot Partner Tapee Dangel è più alto di ben 20 centimetri rispetto al Partner normale e offre angoli di attacco e uscita da vera fuoristrada (27,7° anteriore e 42,7° posteriore); è in grado di superare pendenze del 50% a pieno carico (87% a vuoto), il che la rende appetibile per chi affronta situazioni off road non banali. Insomma non è una 4×4 per finta, fa sul serio. L’unica cosa che avrei cambiato sono le ruote e magari gli pneumatici, perché così rialzato il multispazio Peugeot sembra avere le ruote di un passeggino: con un cerchio di maggiore diametro e pneumatici più artigliati sarebbe diventato più aggressivo. All’interno sono poche le differenze rispetto al Tepee “normale”, con cui il Dangel condivide spazio esagerato, vani ovunque (anche sopra al lunotto), doppia apertura del portellone (intero o solo il vetro) e la possibilità di modulare gli spazi ribaltando e/o rimuovendo i sedili posteriori. Un vero multispazio, che però aggiunge la possibilità di raggiungere (quasi) ogni luogo.NEL BAGAGLIAIO C’È LA RUOTA90 kg è la differenza di peso con un Partner Tepee tradizionale, ma il Peugeot Partner Tepee Dangel richiede qualche compromesso dal punto di vista dello spazio. Visto che l’alloggiamento solitamente dedicato alla ruota di scorta è occupato dalla trasmissione, la ruota stessa finisce nel baule e non c’è più nemmeno la presa USB sulla consolle, il cui spazio è occupato dal comando del sistema 4X4. La preparazione costa 6.940 euro e la trazione integrale è installabile sui Partner (tutti, non solo in versione Tepee) con motore 1.6 BlueHDi da 90-100-115 cv. Possibili anche alcuni optional come la prima marcia corta (il cambio altrimenti è quello di serie) o il blocco del differenziale posteriore. Roba da fuoristrada vero.DRIVELo avevo già usato in un’altra occasione estiva, e sempre a pieno carico. Il comfort e la praticità del Partner mi avevano convinto. Recidivo, l’ho scelto per un secondo viaggio. Famiglia a bordo e bici sul tetto, destinazione Dolomiti. Una buona occasione per provare la trazione integrale di un mezzo che si propone per affrontare qualsiasi situazione. A patto di arrivare al tetto, ovviamente. Perché il Partner Dangel è davvero alto! Per installare portapacchi e movimentare le bici sul tetto è meglio dotarsi di una scaletta. E occhio a ponti e sottopassi! Tenete bene a mente cosa avete sul tetto, perché l’altezza fuori tutto del “mio” Partner Dangel in formato famiglia sfiorava i 3 metri…CI STA TUTTOPorto un paio di scarpe oppure due? Con un multispazio avete finito di scegliere, prendete tutto senza pensarci su. Nonostante la gomma di scorta nel baule si “mangi” parecchio spazio, ne resta abbastanza per caricare molto, soprattutto se si abbatte uno dei sedili. Inutile girarci attorno, anche se l’estetica non premia questa tipologia di auto – le donne nella maggior parte dei casi le trovano orrende, salvo poi apprezzarle quando ci caricano l’intero guardaroba – la praticità è imbattibile: in dimensioni tutto sommato contenute riescono a far stare un carico da furgone. Inoltre nel caso del Peugeot Partner Tepee Dangel (che ha un allestimento ricchissimo) la vita di bordo è paragonabile a quella di una normale berlina. Le porte laterali sono l’altro plus di questo veicolo: con gli spazi dei parcheggi che si fanno sempre più anoressici, questa soluzione diventa un plus quando magari si deve accedere ai posti posteriori per far scendere o salire un bambino o peggio scaricarlo quando è molto piccolo.COMFORT IN VIAGGIOA bordo non troverete “lusso” ma comfort certamente sì. Il Partner è estremamente silenzioso, ben insonorizzato, non vibra, l’impianto audio è di buona qualità. Lo spazio è ampio e Peugeot lo ha sfruttato al meglio, piazzando vani ovunque. Dai cassetti sotto i sedili anteriori, alle botole sotto i tappetini dei posti posteriori, passando per la mensola sul soffitto, per trovarli tutti serve una mappa. Cosa manca? Un vero e proprio alloggiamento per il cellulare, che non so mai dove mettere. Rispetto alla versione “urbana” il Dangel paga un po’ in fatto di prestazioni: in accelerazione non è un fulmine di guerra ma una volta “slegato” (l’esemplare in prova aveva pochissimi km) è migliorato in modo sensibile. Una volta lanciato non fatica a tenere velocità autostradali degne di nota, con consumi tutto sommato interessanti, considerando il fatto che l’assetto rialzato penalizza ulteriormente il Cx e la trazione integrale comporta un aumento di peso e attriti.QUATTRO CILINDRI A TUTTA COPPIASotto il cofano del nostro Peugeot Partner Tepee Dangel il quattro cilindri 1.6 Blue HDi da 100 cv con cinque marce (la sesta non mi sarebbe dispiaciuta) lavora onestamente. È un motore che utilizza la tecnologia con Additivo AD Blue per rientrare nei limiti Euro 6. Certo forse qualche cavallino in più non guasterebbe, ma il buono di questo motore non è tanto la potenza quanto la coppia. Il quattro cilindri francese offre una spinta più che valida ai bassi regimi, cosa che gli consente di tirare marce piuttosto lunghe (anche se la sesta non ci starebbe male), poi inizia a “spegnersi” attorno ai 3.000 giri. È un motore poco assetato: nei quasi 3.000 km di prova svolta sempre a pieno carico il consumo si è attestato a 12 km/litro. Non male considerata la mole, la trazione integrale e… le bici sul tetto.La dinamica, ovviamente, risente un po’ dell’innalzamento del baricentro, ma il coricamento non è eccessivo; l’allungamento delle sospensioni si fa comunque sentire,anche se di buono il Partner ha che, essendo nato per il trasporto “pesante”, risulta praticamente insensibile al carico e resta sempre piuttosto “piatto”. Un vantaggio quando si guida a pieno carico, cosa che quando si ha per le mani un’auto di questo tipo accade molto spesso. Altro che SUV!