Abitabilità, bagagliaio e qualità degli interni
B-SUV significa anche – se non soprattutto – sapersi adattare, se serve, alle esigenze di un weekend se non di una vacanza in famiglia. Ma andiamo con ordine e partiamo proprio dalla Captur. Con il sedile posteriore tutto indietro il vano della francese offre una capienza di 265 litri, che diventano 379 con il divano tutto avanti (1118 abbattendo gli schienali). Una riduzione significativa rispetto ai 422/536/1.275 della Captur con motore endotermico. È anche questo il prezzo da pagare alla tecnologia ibrida, che ruba spazio sotto al vano di carico per alloggiare il pacco batterie.
L’abitabilità posteriore? Vi dico subito che su entrambe, ma in generale su tutti i SUV di segmento B, è meglio scordarsi di viaggiare in 5 adulti. Chiarito questo, in quattro è un gran viaggiare su entrambe, con un piccolo vantaggio per la Captur nel caso in cui i 4 in questione siano fino al metro e 90 di altezza. Il merito è del divano scorrevole. Juke però batte Captur nella capacità del bagagliaio: 422 litri. Dai numeri alla vita vera, vi posso dire che anche con la giapponese una famiglia di 4 persone ha spazio a sufficienza. Ecco, piuttosto è la soglia alta della Juke, a 80 centimetri da terra, a non facilitare molto le operazioni di carico.
Rimanendo dentro, anche in questo caso c’è una gran differenza di impostazione, coerente peraltro con lo stile della carrozzeria. Più sportiva, in un certo senso fasciante la Juke, di aspetto più tecnologico la Captur. Per intenderci, anche sul top di gamma la giapponese ha due classici strumenti a lancetta, comunque molto ben leggibili. Sulla Captur invece la strumentazione digitale – da 10,2” – è di serie.
- Ibrido plug-in contro benzina “tradizionale”
- Il comfort sulle buche
- Il piacere di guida
- Abitabilità, bagagliaio e qualità degli interni
- Connettività e sistemi di assistenza alla guida
- L’ibrido plug-in conviene davvero?
RENAULT CAPTUR
NISSAN JUKE