L’ibrido plug-in conviene davvero?
La vera partita, fra plug-in e non, si gioca nel portafoglio. Conviene davvero oppure no? La risposta è che dipende da molte cose. La prima: avere un garage o comunque una presa alla quale attaccare la Renault Captur per ricaricarla ogni volta che la si usa. Diversamente, l’ibrido plug-in rischia di diventare inutile, se non controproducente.
Altra condizione fondamentale è che usiate la macchina – almeno la maggior parte delle volte – per massimo 40/50 km, prima di fermarvi nel punto in cui potete ricaricarla. In questo modo potete viaggiare quasi esclusivamente in elettrico. Soddisfatte queste due condizioni, verificate quanto pagate l’elettricità: mediamente, a casa, il costo di un kWh è pari a 20 centesimi di euro. Moltiplicato per le percorrenze della Captur in città, in modalità elettrica, fanno 3 euro e 60 per 100 km. Con la Nissan Juke, percorrere 100 km in città costa invece 10,9 euro. Il vantaggio è evidente direi.
Gli incentivi statali a favore della Renault Captur
C’è poi la questione degli incentivi, che da sola sposta il punto di pareggio. Di cosa sto parlando? Del chilometraggio a partire dal quale l’auto più costosa ma più parca, cioè la Captur, recupera la differenza di prezzo e permette di guadagnare una piccola quantità di soldi a ogni chilometro che si percorre. Eh sì perché la Captur gode di un incentivo di 3.500 euro senza rottamazione e addirittura di 6.500 euro con rottamazione. Se considerate che la Renault Captur plug in costa 33.250 euro (in versione Intens) e la Nissan, con cambio automatico e allestimento paragonabile N-Connecta è proposta a 26.900 euro, beh, con gli incentivi minimi la differenza di prezzo cala a 2.850 euro.
Se poi si ha un usato da rottamare è addirittura la francese a costare meno, anche se con un vantaggio poco più che simbolico: 150 euro. Insomma, quindi conviene o no la tecnologia ibrida plug in della Renault? Le risposte sono due: sì, senza se e senza ma, se avete una vecchia auto da rottamare. Dovete invece fare qualche calcolo in più se non potete godere della rottamazione. E nel calcolo inserire, ve lo ridico per ricapitolare velocemente, la tipologia di percorso che affrontate (in autostrada, per esempio, l’autonomia elettrica scende da 45/50 a 30), la possibilità di avere una presa di ricarica e la quantità di chilometri che fate ogni giorno.