A Ginevra, la Régie ritorna al futuro. Basta guardare la Renault EZ-GO – da leggersi Easy Go – per capire che si tratta di concept. In particolare, di un’auto pensata per la mobilità condivisa di domani, senza bisogno di conducente. Per chi (questa è la vera notizia) non vuole, non può ancora o non può più stringere un volante tra le mani.Smart citiesLe città diventano sempre più smart e occorrono soluzioni intelligenti per trasportare persone da un punto A ad un punto B. Affrontando traffico, ingorghi, pericoli. “Renault EZ-GO è, al tempo stesso, un veicolo e un servizio, per tutti”, si legge nel comunicato della Casa. E ancora: “Senza il pensiero della guida, gli utenti trascorrono il tempo a bordo portando avanti impegni professionali o dedicandosi ad attività di svago.” Una sorta di autobus in minatura, elettrico, prenotabile e adatto anche a mamme, famiglie e a chi va o torna dal lavoro.Un abitacolo per socializzare. O lavorareLa porta frontale della Renault EZ-GO permette di entrare stando in piedi. Aiutati da una piccola piattaforma che si posiziona al livello dell’asfalto o del marciapiede della stazione di fermata. I sei sedili all’interno sono disposti a semicerchio, per favorire la socializzazione e si può prenotare tramite app il posto preferito. Quando tutti sono seduti e l’eventuale bagaglio è in posizione, basta premere un tasto e la EZ-GO si avvia. In abitacolo non manca la connessione Wi-Fi e la possibilità di ricaricare lo smartphone per induzione. Uno schermo informa sul percorso (quanto manca all’arrivo, fermate previste, etc.) o su eventuali monumenti incontrati durante il viaggio.Ampie superfici vetrateTecnicamente, la Renault EZ-GO è costruita su una piattaforma specifica con motore elettrico sull’asse posteriore e l’alloggiamento delle batterie (ricaricabili ad induzione) è sotto il pianale. Ruote (tutte sterzanti) e sospensioni attive (si alzano per affrontare dossi) sono coperte mentre l’abitacolo è dotato di ampie superfici vetrate. La guida autonoma è di livello 4, con radar, lidar, ultrasuoni e videocamere raggruppati nell’antenna a scomparsa sul tetto. Perché per affidarsi totalmente all’intelligenza artificiale, e al sistema di comunicazione veicolo-infrastruttura, bisogna essere certi che il viaggio sia al di sopra di ogni pericolo.