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Rally Montecarlo, come funzionano le WRC ibride

La gara più prestigiosa del Mondiale Rally è già iniziata, dando il via a una rivoluzione tecnica

Il mondo dell’auto va verso l’elettrificazione e il motorsport non può che adeguarsi. Un fenomeno in atto già diversi anni, con i powetrain ibridi che muovono le auto dei campionati di massimo livello; un esempio su tutti è quello della Formula 1, ibrida già dal 2014. Il WRC, il Campionato del Mondo Rally, era in netto ritardo e con l’inizio della stagione 2022 si è messo in linea con l’introduzione delle Rally1. Auto che visivamente si discostano poco o nulla rispetto a quelle delle scorse stagioni – anche perché il richiamo con il prodotto di serie deve essere forte – ma che dal punto di vista tecnico rappresentano una rivoluzione. Perché? Abbiamo riassunto per punti le differenze principali.
Hyundai I20 WRC

Più sicurezza

Rispetto alle WRC Plus, le Rally1 cambiano innanzitutto nello “scheletro”: il telaio e tutte le strutture preposte alla protezione di pilota e navigatore non hanno più nulla in comune con le auto di serie. Le Rally1 sono infatti costruite a partire da inediti telai a struttura reticolare in acciaio, per una maggiore sicurezza in caso di impatto. Adrien Fourmaux e il suo navigatore Alexandre Coria, su M-Sport Ford Puma, hanno già avuto modo di testare la robustezza di queste auto in un bruttissimo incidente al “Monte”.

136 CV elettrici

Detto della sicurezza, approfondiamo ora l’aspetto dell’elettrificazione: un motore elettrico da 100 kW (136 CV) supporta il motore a combustione interna, un 1.6 turbo che è anche l’unico componente chiave a rimanere praticamente invariato rispetto alle WRC Plus. Sebbene solo per brevi tratti in ogni speciale, l’unione delle forze dei due motori consentirà di toccare i 500 CV di potenza.

Anzi, per Regolamento i piloti dovranno sfruttare l’energia elettrica durante ogni PS, garantendosi dei boost di potenza innescati con il pedale dell’acceleratore e generati in frenata durante la speciale stessa. Nel dettaglio, i piloti sono tenuti a rigenerare 30 kilojoule di energia, prima che venga concesso il boost. I 136 CV elettrici saranno fruibili tramite tre mappe motore omologate, selezionate dalle squadre in base alla tappa e alle condizioni.

A emissioni zero quando non si corre, carburanti sintetici

La batteria di 3,9 kWh di capacità (studiata per reggere ad impatti fino a 70G) assicura circa 20 km di autonomia in modalità elettrica ed è ricaricabile al parco assistenza (di fatto si tratta di ibride plug-in). Il Regolamento impone che determinate sezioni stradali e nelle adiacenze del parco assistenza si debba procedere in modalità completamente elettrica. L’attenzione verso l’ambiente delle Rally1 si evince anche dalla scelta di utilizzare esclusivamente carburanti sostenibili al 100%. Altri dati tecnici: le vetture pesano 70 kg in più rispetto alle WRC Plus, per un totale di circa 1.260 kg.

Leggi anche: Carburanti sintetici, un’alternativa all’auto elettrica? 

Aerodinamica e trasmissione semplificate

Al primo colpo d’occhio si nota subito che le Rally1 dicono addio alle numerose appendici aerodinamiche “posticce”, rimangono lo splitter anteriore e l’ala posteriore. In conseguenza di ciò la deportanza complessiva (la capacità di “schiacciare” l’auto verso il basso, generando grip) si riduce del 15%. Capitolo trasmissione: se le WRC Plus erano dei veri e propri mostri di prestazione, era anche grazie alle notevole complessità del differenziale centrale, attraverso il quale era possibile agire sull’handling della vettura. Beh, sulle Rally1 il differenziale centrale è bandito: c’è un più semplice differenziale meccanico a slittamento limitato, uno all’anteriore e uno al posteriore, che offre una ripartizione fissa della coppia 50:50 tra le ruote anteriori e posteriori.

 Continua a leggere — Nella prossima pagina trovi foto e schede tecniche delle Rally1 2022 che si stanno giocando il Rally di Montecarlo.

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