Il Cappellaio Matto ha deliberato: dal 2017 le WRC saranno più potenti e aggressive. Dopo aver incrinato la proverbiale pazienza di Giobbe, sostenendo a spada tratta l’irrinunciabile vicinanza tra le vetture di produzione e le regine del Mondiale Rally, il consiglio direttivo della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) ha cambiato idea, dando il via libera a una regolamentazione che, per molti versi, sembra riportare in auge i tempi delle epiche Gruppo B.380 cv anziché gli attuali 300: una crescita prestazionale legata al sistema di sovralimentazione. Sotto il cofano delle WRC continueranno infatti a pulsare gli attuali 4 cilindri in linea 1.6 turbo a iniezione diretta di benzina, ma la flangia della turbina verrà portata da 34 a 36 mm, pur mantenendo invariata la pressione massima di 2,5 bar. In aggiunta, potrà essere adottato il differenziale centrale elettronico – proibito dal 2011 – e il peso minimo verrà ridotto di 25 kg rispetto al limite attuale.Alle variazioni tecniche vere e proprie faranno seguito una serie d’interventi volti a conferire un aspetto più imponente alle vetture. La larghezza complessiva, ad esempio, passerà da 1.820 a 1.875 mm, mentre le carreggiate verranno ampliate di 60 mm all’avantreno e 30 mm al retrotreno. L’alettone avrà dimensioni maggiorate e il paraurti anteriore beneficerà d’interventi volti a incrementare la deportanza; sarà possibile adottare componenti aerodinamiche specifiche. Nessuna traccia della tanto temuta alimentazione ibrida. In compenso, sebbene non ancora ufficializzata, è probabile una liberalizzazione dei modelli; le Case saranno libere di sviluppare una WRC partendo anche da un’auto di segmento D piuttosto che limitarsi, come ora, a lavorare su di una berlina compatta.Chissà come saranno felici in Toyota, dove stanno sviluppando da mesi la piccola Yaris WRC (in foto) per debuttare proprio nel 2017…