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Toyota primo produttore al mondo nel ’22 (per ora)

Il Gruppo giapponese si conferma al vertice anche nel primo semestre di quest'anno

Passano gli anni, si susseguono le crisi, ma Toyota rimane saldamente ai vertici della classifica dei gruppi che producono più auto al mondo. Anzi, se chiuderà il 2022 come il 2021 e il 2020, si confermerà per il terzo anno consecutivo al primo posto. Nel primo semestre di quest’anno, infatti, i giapponesi hanno venduto più di tutti gli altri: 5,14 milioni di veicoli a livello globale, compresi ovviamente quelli commercializzati con altri marchi del gruppo come per esempio Daihatsu, Hino Motors e Lexus. Seguono il Gruppo Volkswagen, poi l’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. Giù dal podio i coreani di Hyundai-Kia.

Cala meno degli altri

Si è fatto riferimento all’inizio dell’articolo alle crisi: quella che ha colpito e sta continuando ad affliggere pesantemente l’industria dell’auto (non cinese) è relativa ai chip. Ecco perché le vendite globali di Toyota sono calate del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. Un dato che non può non preoccupare, eppure c’è chi sta ben peggio: nei primi sei mesi dell’anno, Volkswagen ha conosciuto un calo (un crollo) del 22,2%, a quota 3,88 milioni di veicoli. In ogni caso, in Toyota tengono a precisare che occupare la prima posizione per numero di veicoli venduti non è la priorità del Gruppo, focalizzato piuttosto sulla sicurezza e sulla qualità dei prodotti.

La “questione giapponese”

Spulciando tra i numeri di Toyota c’è un altro numero che non può non preoccupare, ma in un certo senso fa ben sperare: è quello relativo alla domanda interna, che è diminuita del 18,1%. In realtà, si tratta di un dato che rispecchia il 17,7% in meno di produzione nazionale, legata alla già citata crisi dei semiconduttori, a cui si è aggiunta la chiusura straordinaria (in Giappone e Cina) di alcuni siti produttivi per via della recrudescenza di Covid-19. Insomma: l’immatricolato è calato perché non c’erano auto disponibili. Non una bellissima notizia, per carità, ma sarebbe peggio se il calo fosse dovuto a una gamma prodotto non all’altezza. A conferma di quanto scritto finora, si prenda il -14,3% registrato nella produzione nazionale combinata di veicoli delle otto principali case automobilistiche giapponesi nel periodo gennaio-giugno del 2022: un calo leggermente inferiore rispetto a quello di Toyota, ma comunque allineato.

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