Edizione limitata (so) Lovely, con motore benzina 0.9 TCe 90 EDC, 5 porte e full optional. Un vero lusso! Un bijoux per palati moderni e asfalti urbani. E poi arriva “lui”, il cambio automatico. Ma ecco com’è andata nella capitale mondiale della liuteria, in un giorno di pioggia molto adatto a esaltare il suo abito Ultraviolet.Il cambio automatico, questo sconosciuto. Molte ne ignorano l’esistenza, per qualcuna è un’incognita, altre lo usano con disinvoltura sulla propria auto, altre ancora non hanno ancora avuto l’opportunità di provarlo… L’unica esperienza che io ricordi risale a un’estate in Florida, sull’auto di uncle Joe. Lo zio d’America mi portò sugli ampi vialetti del parco di un cimitero, esortandomi a partire con un semplice: Drive! Giovanissima e inesperta esordii a razzo per poi premere così forte il pedale del freno (scambiandolo per quello della frizione, sob), da inchiodare di botto la sua Chevrolet Caprice in livrea panna. Il fumo degli pneumatici e lo stupore dei giardinieri che potavano gli arbusti nei paraggi fecero il resto: uncle Joe decise, seduta stante, di declassarmi sui sedili posteriori. La mia voglia di riscatto in questi anni non si è mai sopita, però. Alla guida della Twingo Lovely, dotata di cambio automatico EDC (Efficient Dual Clutch) a 6 rapporti, avrei avuto l’occasione di pareggiare i conti, torchiandolo da Milano a Cremona (e ritorno), in città come in campagna, autostrada compresa.La pioggia si fa sempre più fitta. Prima di partire imposto la modalità ECO, che riduce i consumi di CO2 ed è facilmente attivabile premendo un apposito pulsante. Ciò che conta, per cominciare ad affrontare il “nemico”, è riuscire a congelare la gamba sinistra e convincerla a non intervenire sul pedale del freno. L’acceleratore verrà coinvolto di conseguenza. Breve lezione di cambio automatico: 4 le posizioni a disposizione sulla leva, ovvero Parking (parcheggio), Reverse (retromarcia), Neutral (folle) e Drive (guida). L’auto si accende/si spegne solo se è attivata la modalità Parking. Memorizzate queste informazioni essenziali, faccio un paio di giri di prova intorno all’isolato e poi, con due passeggeri a bordo e il serbatoio pieno, mi dirigo verso la tangenziale Ovest di Milano.Dopo una manciata di chilometri mi sento già a mio agio. Riesco a gestire le varie situazioni – dal casello al semaforo, dal passaggio a livello al parcheggio – con fluidità. In qualche occasione mi capita di cercare il cambio con la mano (argghhhhh). Non importa, ho tutto sotto controllo e rientro subito in modalità “automatica”. La guida della Twingo Lovely si rivela easy e piacevole, chilometro dopo chilometro. In tangenziale, nella carrellata di paesotti che attraverso dopo l’uscita di Casalpusterlengo, così come tra le vie di Cremona la urban car sa destreggiarsi al meglio. Sul bagnato tiene bene la strada, anche in caso di frenata improvvisa, e il motore risulta brillante. Un po’ meno in autostrada, quando le si chiede di più. L’assetto, le sospensioni e i cerchi con pneumatici ribassati fanno risaltare il suo mood sportivo, che di certo non guasta, ma sulle sconnessioni dell’asfalto l’auto ne risente.Il benzinaio non mi vedrà ancora per un po’. Il diario di bordo del viaggio Milano-Cremona (e ritorno) ha infatti fornito ottimi risultati in quanto a carburante: 215 i chilometri percorsi, con un consumo di carburante medio di 5,4 litri/100 km e complessivamente di 12 litri. Considerate le cattive condizioni meteo e le code del venerdì in tangenziale, la velocità media era di 53,5 km. Molto comodo e facile da usare il tablet multimediale R-Link Evolution con touchscreen 7’’, capace di controllare le funzionalità relative a navigazione, telefono, multimedia e informazioni sulla francesina, tra queste quella relativa ai consumi di carburante. La strumentazione di bordo risulta leggibile e ben visibile, in quanto a colori e sfondo.Gli interni. Sellerie in pelle e tessuto con finiture sartoriali prendono vita combinando nella giusta dose viola, nero e bianco. I tappetini, di cui riportiamo uno sfizioso particolare nella foto di apertura del servizio, completano il look esclusivo dell’allestimento Lovely. L’abitabilità è eccellente. Da entrambi i sedili anteriori, ben rialzati, si domina ottimamente la strada, con una perfetta visibilità complessiva. Il passeggero anteriore può anche contare sulla comodità di allungare le gambe e godersi il viaggio. I due ospiti che occupano il seppur ampio divano sono forse un po’ disturbati nella visuale dai poggiatesta integrati dei sedili anteriori.I dettagli che invece sorprendono nel design sono i vetri laterali e posteriori oscurati, a salvaguardia della privacy, e i cerchi in lega diamantati, sempre in tonalità Ultraviolet, da 16” (di serie), che ben si armonizzano con lo stile moderno dell’auto. Il badge “Lovely” si ritrova sopra i montanti anteriori. Sotto lo spoiler posteriore (ecco un altro dettaglio sportivo), si cela invece la telecamera di retromarcia, che rimanda le immagini dell’area circostante l’auto sul display interno: utile, utilissima ma solo se non piove. Con la pioggia battente abbiamo riscontatrato qualche goccia che ostruiva la visuale. Il bagagliaio, sufficientemente capiente, alloggia il motore: da questa scelta tecnica ne deriva un raggio di sterzata degno di un passeggino, a tutto vantaggio della manovrabilità dell’auto che è a livelli da guinnes dei primati. Un aspetto, per l’uso quotidiano che molte di noi fanno dell’auto, da non trascurare. Un capitolo a parte merita la livrea, Ultraviolet. Un colore secondario ma ricco di personalità. Bistrattato fino a una decina di anni fa perché legato alla superstizione è entrato a buon diritto nelle collezioni di punta degli stilisti di tutto il mondo. E per strada si fa notare. Ma per chi non lo ha mai digerito, l’esclusiva Lovely edition è disponibile anche in altre tonalità glamour: Bianco Dreams, Cosmic Grey e Nero Ètoilé, a un prezzo, full optional e messa su strada, di 17.045 euro.Sfide vinte nella mia vita: cambio automatico ✔Vai alla prova di RED