L’autonomia elettrica della Golf GTE
Sullo stesso percorso di prova della Golf ibrida 1.0 eTSI ho guidato in rapida successione la GTE, ovvero l’ibrida plug-in. In questo caso, più che il consumo (comunque importante), è determinante il valore relativo all’autonomia elettrica: 49 km effettivi, partendo ovviamente con le batterie cariche. Quanto basta, alla gran parte degli automobilisti, per non utilizzare benzina dal lunedì al venerdì (la percorrenza media settimanale è infatti di 40 km).
Inoltre, grazie ai 110 CV e alla coppia subito disponibile dell’elettrico, la Golf GTE viaggia in elettrico come una… Elettrica, o quasi. Sì perché se è vero che le accelerazioni e le riprese non sono da sportiva (in quella eventualità viene acceso il 1.400 turbo a benzina), nella guida di tutti i giorni si ha la brillantezza che serve per rimanere nel flusso del traffico, senza che appunto il 1.400 cc a benzina prenda vita.
Le prestazioni (quasi) da GTI della Golf ibrida GTE
Fatti i “compiti” sui consumi, è arrivato il momento di liberare tutti i 245 CV e 400 Nm di coppia (di sistema) della Golf ibrida in “salsa” GTE. Beh, l’accelerazione è entusiasmante e, se il fondo stradale non è perfetto, la spia gialla del controllo di trazione si accende spessissimo. In questo senso, devo ammettere che la tracotanza del sistema di trazione è fin eccessiva e, in conseguenza di ciò, i tagli dell’elettronica devono essere per forza inevitabilmente decisi.
Qualche incertezza, ogni tanto, in coda
Per quanto ben integrati e perfettamente complementari, motore endotermico ed elettrico devono mettersi d’accordo anche con il cambio automatico a doppia frizione DSG. Questo continuo scambio di informazioni può portare – molto raramente, questo è bene specificarlo – a qualche “strappo”, a bassa velocità.