Volvo è sinonimo di station wagon e SUV. Grandi, grosse, imponenti. Ma nel 2017 arriva lei, la XC40. Prima SUV compatta del marchio. E le cose cambiano. Non che di spazio ce ne sia poco, ma le sue dimensioni compatte – 4 metri e 43 di lunghezza – la rendono adatta anche alla città. Mentre il suo design, inconfondibilmente svedese, piace molto anche alle donne. Il successo di vendite è la naturale conseguenza, anche perché, di base, c’è tutto quello che ha reso famosa Volvo nel mondo.
Ti fa sentire protetto
Non c’è un solo elemento che rende “Volvo” le Volvo. E’ un insieme di fattori. La taratura dell’assetto. La consistenza e la disposizione dei comandi. L’ergonomia dei comandi. Un po’ anche il design. Tutto contribuisce a renderle rassicuranti, protettive. E poi certo, i sistemi di assistenza alla guida, ormai presenti su moltissime auto, sulle svedesi sono più moderni ed evoluti della media.
Fra gli altri, merita un discorso a parte quello che aiuta a scartare pedoni, ciclisti e animali in caso di emergenza. Si abbina alla frenata automatica e, in pratica, facilita la manovra di evitamento ostacolo quando è troppo tardi per fermarsi. Non sterza al posto di chi guida, ma dà una sorta di invito allo sterzo. Collegata a questa funzione c’è quella che ti rimette nella tua corsia, se stai per cambiare direzione e dietro di te arriva qualcuno.
Il tutto, fino a 128 km/h. Ecco, a proposito di sicurezza, i montanti posteriori, molto larghi, tolgono parecchia visibilità. L’elettronica sopra citata aiuta, ma poter vedere con i propri occhi è sempre meglio.
C’è spazio per tutto e per tutti
In Volvo sono sempre stati molto attenti allo sviluppo dell’abitacolo attorno alla persona e alle sue esigenze. Sulla XC40, lo dimostrano il cassetto sotto al sedile del guidatore, il gancio davanti al passeggero per appendere le borse, ma anche le tasche nei pannelli portiera, così grandi che ci sta persino un laptop.
Il bagagliaio invece ha una capacità che va da 460 a 1.336 litri, e soprattutto, il fondo non solo ha un “pozzetto” secondario sotto al piano principale, ma si può anche piegare, in modo da dividere lo spazio a disposizione come più fa comodo e, nel caso appenderci anche delle borse.
Per il resto, il sistema di infotainment è lo stesso delle famiglie di modelli 60 e 90 (S60 e V60, S90 e V90, quindi con touch screen verticale all’interno del quale sono racchiusi quasi tutti i comandi.
Si può non comprare
L’XC40 è anche la prima Volvo che si può avere con una sorta di abbonamento. Facciamo un esempio per capirci: una D3 come quella della prova, con la formula Care by Volvo Light, la si può avere con un canone a partire da 569 euro per 3 anni (e 15.000 km all’anno di percorrenza). Manutenzione, connettività, assicurazione, ma anche i costi di immatricolazione e bollo sono già inclusi, così come lo stoccaggio delle gomme per le stagioni estiva e invernale. Se invece la volete comprare, il listino parte dai 36.700 euro della T3, mentre la D3 attacca a 38.850.