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WRC Rally Montecarlo 2014 Day 3

Il Col de Turini non incide sulla classifica generale. Ogier e Volkswagen Polo R WRC confermano lo strapotere della seconda giornata vincendo senza affanno. Secondo il privato Bouffier (Fiesta RS WRC), terzo Meeke (DS3 WRC). Power Stage a Latvala

Un destra-sinistra tra due ali di folla. Fumogeni, fuochi d’artificio, falò, flash dei fotografi, trombe da stadio, profumo di salsiccia e vino. E un fondo viscido, ostile, imbiancato sia naturalmente sia “artificialmente” dalla rituale battaglia a palle di neve tra gli spettatori. Urla d’incitamento per tutti. Arrivare allo scollinamento del Col de Turini (1.607 m slm) è già di per sé un successo.

La S più famosa della storia del rallysmo mondiale è preceduta da una salita veloce – quest’anno, contrariamente al solito, si parte da La Bollène Vésubie per giungere a Moulinet dopo poco più di 23 km – che diviene progressivamente tortuosa, intervallata da una serie di spettacolari tornanti. La discesa, dall’incipit ritmato, termina con allunghi da sesta piena e inserimenti da cardiopalma. Sbagliare? Verboten! La delimitazione della carreggiata è affidata a muretti a strapiombo e pareti di roccia.

I ricognitori comunicano la presenza di neve sul Colle. Tanta neve. Oltre 30 cm caduti nella notte. Tutti i top driver escono dal parco assistenza di Montecarlo con quattro pneumatici chiodati e due gomme invernali in abitacolo. Unica eccezione il britannico Elfyn Evans (Ford Fiesta RS WRC) che opta per due coperture supersoft di riserva. Contrariamente alle aspettative, la prima speciale di giornata non scuote minimamente la classifica generale. Sébastien Ogier (Volkswagen Polo R WRC), Jari-Matti Latvala (Polo R WRC) e Bryan Bouffier (Ford Fiesta RS WRC) chiudono in quest’ordine con distacchi minimi: rispettivamente 0,3” e 0,8”. Un’inezia. Kris Meeke (Citroën DS3 WRC) è ottimo quarto di SS (+7,5”), mentre il compagno di scuderia Mads Østberg fora, perdendo 31,9”. I top driver chiedono ai ricognitori se, anziché percorrere la speciale, siano andati a giocare al casinò: dopo un paio di passaggi le traiettorie, fatta eccezione per 5 km in quota, erano pulite e cercare il limite con i chiodati avrebbe richiesto la presenza di Carolina Kostner.

Il secondo tratto cronometrato di giornata, 16,55 km inediti da Sospel a Breil sur Roya, prevede una salita iniziale ampia e veloce, simile a una cronoscalata, seguita da alcuni tornanti in prossimità del Col de Brouis (879 m slm) e una tortuosa discesa. La neve? Non pervenuta. In compenso vi sono ampie sezioni semi allagate. I ricognitori, già di rientro al parco assistenza del Principato, percepiscono l’eco delle imprecazioni dei piloti… Tutti ricorrono, alternandole a X, alla coppia di coperture invernali in abitacolo, restando parzialmente sui chiodati. Ogier è imprendibile, Meeke stupisce (+3,5”), Latvala si conferma in crescita nonostante una lieve toccata (+3,8”), mentre Bouffier accentua un sovrasterzo e colpisce qualcosa (oggetto non identificato?) con il retrotreno. Perde 9,3”, parte del cerchio posteriore sinistro e metà scalpo per lo spavento. Per lui, attardato in classifica generale da Ogier di 1’01”2, sosta obbligatoria alla toilette e nuovi orizzonti: difendere il secondo posto dall’arrembante Meeke (+1’49”6) piuttosto che cercare la vittoria.

Scende la notte. Al parco assistenza di Monaco gli occhi sono tutti per Polo R WRC. Nell’arco di tre giorni, il trio di piloti Volkswagen l’ha più volte appoggiata contro muri e terrapieni, sverniciata contro le rocce, utilizzata come aratro per i campi e decespugliatore per i rovi. E lei? Non ha fatto un plissé. Granitica! Il buio accompagna la ripetizione delle due prove di giornata. La Sospel-Breil sur Roya, ultima SS in programma, sarà Power Stage, quindi assegnerà 3 punti mondiali al più veloce, 2 al secondo e 1 al terzo. Intanto, il Turini attende. Ed è una bolgia. “La notte dei lunghi coltelli”, così definita in onore dei fasci di luce supplementari che squarciano le tenebre, è palcoscenico per un unico attore: lo slovacco Jaroslav Melichárek (Fiesta RS WRC). Dopo aver stravinto il titolo per la più lenta tra le WRC, affronta per primo la SS14 e si pianta nella neve. Facendo annullare la prova. A sua parziale discolpa, la coltre in quota era degna delle piste di sci di Bormio piuttosto che di una speciale e il cambio gli consentiva d’inserire solamente la III.

È tempo dell’ultima SS del Montecarlo. La Power Stage vale 3 punti. Che Hirvonen non conquisterà! L’alternatore della Fiesta RS WRC lo abbandona e il finlandese si ritira, facendo calare il sipario su di una prestazione opaca. Ogier, diversamente, dopo il primo passaggio ha “aggiustato” le note. Il cannibale ha fame. Vuole l’en plein. Pioggia torrenziale e nebbia nella prima parte cronometrata non lo fermano. Lo ferma il compagno di squadra Latvala! Il finlandese è primo nonostante i fari supplementari parzialmente spenti, seguito dal campione del mondo in carica (+0,2”) e da Meeke (+4,9”). Il Montecarlo ha un unico padrone: Sébastien Ogier. Alle spalle di Loeb lo scorso anno, vincitore indiscusso nel 2014. La sua Polo R WRC precede di 1’18”9 il connazionale Bouffier (Ford Fiesta RS WRC), autore di un vero e proprio capolavoro trattandosi di un pilota privato, e Kris Meeke (+1’54”3, Citroën DS3 WRC). Questi è il primo britannico, negli ultimi 10 anni, a salire su di un podio mondiale. Quarto Østberg (+3’53”9, Citroën DS3 WRC), quinto il vincitore della Power Stage Latvala (+6’08”3).

 

Il primo passaggio lungo la SS13 La Bollène Vésubie-Col de Turini-Moulinet

Gli highlights della seconda giornata

Gli highlights delle SS9 e SS11 con l’uscita di strada di Kubica (Ford Fiesta RS WRC) e Mikkelsen (VW Polo R WRC). E un soffio al cuore (minuto 1.30) per Ogier (Polo R WRC)

L’incidente di Kubica visto da bordo strada

http://youtu.be/Hy2_tw-QPCU

La sintesi della seconda giornata by Volkswagen

http://youtu.be/FvlZoQidbeY

La sintesi della seconda giornata by Citroën

L’intera SS4 (25,49 km) nell'abitacolo di Polo R WRC con Sébastien Ogier (sesto tempo di PS)

 

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