Prima di parlare di motore è necessario una introduzione per spiegare di cosa (o meglio, di chi) stiamo parlando. Askoll è una delle aziende italiane leader mondiali nel suo campo, capaci di sviluppare tecnologie innovative. Nel caso dell’azienda veneta, il campo è quello dei motori per elettrodomestici bianchi e acquari, mentre la tecnologia è quella “sincrona“. I motori sincroni sono caratterizzati da una velocità di rotazione costante, indipendente dal carico ma perfettamente sincronizzata alla frequenza della rete di alimentazione. Si tratta di una tecnologia che permette di sviluppare motori elettrici con un elevato rapporto potenza/peso, grande affidabilità, bassa inerzia del rotore (accelerazioni pronte e decelerazioni senza inerzia), calore limitato al solo statore, risparmio di energia. Inoltre, a parità di potenza, si possono costruire motori più piccoli e risparmiare sui materiali.
Non ultimo, si tratta di una power unit interamente realizzata in Italia, un valore aggiunto – enfatizzato dalla situazione mondiale legata alla pandemia – sia per una questione di flessibilità e controllo di qualità, sia per vicinanza ai clienti finali anche in termini di assistenza e supporto.
Askoll Drive C90A, com’è fatto
Si tratta di un motore brushless (coperto da diversi brevetti) con tecnologia sincrona e architettura a quattro assi, che ha permesso sia di ridurre l’utilizzo di materie come ferro e rame (a favore della sostenibilità), sia di contenere pesi (sotto i 3 kg) e ingombri. La trasmissione interna utilizza ingranaggi realizzati ad-hoc per garantire lunga vita al sistema. A proposito di ingombri, gli ingegneri Askoll hanno deciso di rendere Drive C90A compatibile con gli attacchi Shimano STEPS e quindi immediatamente abbinabile a telai già in produzione.
Anche le batterie sono home made. Askoll utilizza celle Panasonic, di cui è probabilmente il maggior cliente in Italia per via del suo business primario, e grazie alle competenze e alla tecnologia di cui dispone, dichiara un risparmio nei consumi del 20% rispetto alla concorrenza, a parità di prestazioni e capacità. Al momento le batterie in essere sono da 630 Wh integrata, 500 Wh integrata e 500 Wh in-tube.
Askoll ha per ora pronto il motore Drive C90A, ma è destinato a diventare il capostipite di una intera famiglia. A seguire ci sarebbero una drive unit per il Trekking (70 Nm e 2,750 kg e chassis in alluminio), una versione MTB High Performance (90 Nm e 2,655 kg con chassis in magnesio) e un pacchetto MTB Ultra Light (50 Nm e 2,230 kg e chassis in magnesio). Aggiungere Urban e Cargo è un attimo…
Elettronica evoluta
Il cosiddetto software è la parte del sistema che fa la differenza quando si parla di motori con prestazioni così simili (anche perché limitati per legge a 250 W). Spetta infatti all’elettronica rendere quanto più efficace ed efficiente il motore, erogando la giusta potenza in funzione delle reali necessità e del livello di assistenza selezionato. Askoll sviluppa in casa anche questo importante componente, che utilizza una piattaforma inerziale che misura il livello di forza applicata sui pedali (con il classico sensore di coppia), rileva la situazione di utilizzo (con un inclinometro e un sensore di cadenza percepisce salita, discesa, accelerazione e frenata), è inoltre presente un sensore di temperatura per ottimizzare il rendimento del motore.
Nel nostro caso, il sistema era interfacciato con uno ciclocomputer Sigma, che fungeva da display, ma grazie al protocollo di comunicazione utilizzato da Askoll (CanBus), il sistema può interfacciarsi anche con altre tipologie di prodotti, oltre ovviamente a un’App sviluppata internamente. Il sistema Drive C90A prevede quattro livelli di assistenza, ma approfondiamo il discorso qui sotto.
Prova off-road
Sebbene ancora in fase di affinamento, il motore Askoll C90A del nostro test può essere considerato veritiero al 98%. Essendo stato progettato per essere compatibile con gli attacchi dello STEPS Shimano, era stato montato su alcune bici muletto, che abbiamo provato su un percorso studiato esclusivamente per poter valutare il comportamento della power unit. Quindi salite scorrevoli, salite mediamente tecniche, tratti pianeggianti dove fare velocità e discese molto tranquille. La prima sensazione, quella che si ha già dopo pochi metri, è stata di estrema fluidità e naturalezza della pedalata. Un’assistenza non esuberante (dote che personalmente apprezzo in una eMTB) ma costante e continua, con la massima efficienza fra le 60 e le 80 rpm, che prosegue anche quando si comincia a “frullare”.
Si dispone di quattro livelli di assistenza (oltre alle modalità Off e Walk assist), selezionabili tramite il comando al manubrio, che può essere montato sia a destra sia a sinistra. Si va da Eco (80%, 30 Nm), con cui siamo riusciti a percorrere la maggior parte del percorso, a Turbo (400%, 90 Nm), passando attraverso Tour (160%, 55 Nm) e Sport (300%, 75 Nm). I livelli di assistenza possono essere modulati attraverso l’app dedicata, agendo sui parametri principali, per personalizzare il carattere della risposta, rendendola discreta o energica.
Pedalando sullo scorrevole ci è capitato più volte di superare la fatidica soglia dei 25 km/h e far quindi “staccare” il motore. Beh, anche in questa circostanza, il comportamento dell’Askoll è stato impeccabile: la pedalata rimane fluida e non si percepiscono trascinamenti. Chiudiamo con la discesa, situazione in cui abbiamo apprezzato una perfetta silenziosità meccanica.
Prova su strada
Oltre al test ride con la MTB, abbiamo anche avuto l’occasione di provare il nuovo C90A su una trekking bike. Pedalando su asfalto, senza quindi le “distrazioni” del fondo off-road, ci siamo potuti concentrare di più sulla qualità dell’erogazione, sull’assistenza in relazione alla frequenza di pedalata e sul feeling in generale. Prima ancora di cominciare, i tecnici veneti ci hanno subito avvisati che avremmo notato una certa rumorosità, ma si trattava di un difetto già risolto sulla versione definitiva, che sta ormai per entrare in produzione. In effetti, la rumorosità l’abbiamo percepita, però tralasciamo i commenti e diamo fiducia agli ingegneri, almeno fino a che non avremo fra le mani il modello ultimo.
Ci hanno colpito la naturalezza dell’assistenza, la transizione tra assistenza e stacco (sia per superamento dei 25 km/h, sia per interruzione della pedalata) e la spinta costante anche a cadenze elevate, intorno ai 100 rpm, in realtà più da biker che da cicloturista. Pedalando su strada abbiamo anche potuto dedicare più attenzione – e apprezzamento – al display, in questo caso fornito dal partner Sigma, anche se il sistema – come già visto – può essere interfacciato con altri dispositivi. Chiaro e ben leggibile, con tutte le info che interessano chi sta in sella, cadenza e riserva di carica comprese.
Ora si fa sul serio
Adesso che il prodotto c’è ed è pure di alto livello, non resta che sperare che il commerciale e il marketing facciano un lavoro buono almeno quanto quello degli ingegneri: si tratta infatti di andare a proporsi come alternativa ai grandi nomi, che in questo momento la fanno da padrone. Il fatto di essere compatibile con telai predisposti per ospitare il sistema STEPS Shimano è senza dubbio un vantaggio, come lo è il fatto di avere in casa, e dunque controllare, la produzione di tutte le componenti del sistema. Seguiremo dunque con grande interesse il prosieguo di questa bella storia di tecnologia italiana.
Scheda tecnica
Askoll Drive C90A
Tipologia: motore brushless con tecnologia sincrona, costruzione a quattro assi
Potenza: 250 W nominale, 750 W picco
Coppia massima: 90 Nm ottimizzata tra 60 e 80 rpm
Tensione nominale: 36 V
Supporto massimo: 400%, quattro livelli di assistenza + walk assist + off
Elettronica: piattaforma inerziale con sensore di coppia, inclinometro, sensore di cadenza, sensore supplementare di temperatura
Peso: 2,95 kg (chassis in alluminio), 2,65 kg (chassis in magnesio)
Fattore Q: 167 mm, linea catena 52 mm
Connettività: via Bluetooth con app dedicata per personalizzare i parametri