fbpx

Upmosphere, spazio ai ricordi

Grazie alla start-up italiana Upmosphere ora è possibile lanciare nello spazio degli oggetti personali e monitorarne la posizione attraverso un’app. Le scatole Upbox partiranno ad aprile da Cape Canaveral, trasportate dai razzi SpaceX di Elon Musk

«Il cervello è un pezzetto di universo che guarda indietro e riflette su sé stesso». Una citazione carica di poesia, utilizzata da Piero Angela per spiegare in modo suggestivo come il cervello umano sia un piccolo pezzo di cosmo strutturatosi in maniera così straordinaria da riuscire a meditare circa le sue origini e a guardare indietro nella propria storia. 

E, all’universo, la mente dell’uomo non ha mai smesso di puntare, esplorandone le origini e, dal punto di vista filosofico, cercando di dargli un senso. Che si tratti di studio, di riflessioni o di desideri, spesso per trovare le risposte si scruta il cielo e, d’ora in poi, si avrà un motivo in più per stare col naso all’insù, grazie all’idea di una start-up che si occupa di spedire i ricordi nello spazio.

cielo stelle notte uomo

Rest in Space

Se, inizialmente, era possibile soltanto inviare una piccola quantità di ceneri all’interno di missioni commemorative – proprio come fa la società texana Celestis, che ha mandato in orbita anche le ceneri dell’ideatore di Star Trek Gene Roddenberry – oggi la magia di un volo extraterrestre è disponibile per ogni genere di ricordi, che possono così trovare un posto nello spazio.

Ecco, allora, che i fondatori di Rest in Space, presieduti da Giovanni Sammarco, hanno voluto allargare il progetto e dargli un’immagine più allegra e giocosa, che ha preso il nome di Upmosphere e permette di spedire nello spazio un proprio pezzo di vita, che ogni giorno passerà sopra le nostre teste a centinaia di chilometri di altezza.

Una lettera, una foto, la medaglietta di un cane… con Upmosphere si conoscerà il momento esatto in cui il nostro oggetto transiterà nelle vicinanze (si fa per dire) grazie a un’app che invierà allo smartphone una notifica del tipo: «Guarda a sud, sono tra Giove e Saturno», oppure: «Guarda verso la Luna e mi vedrai».

Terra satellite universo
Immagine della posizione di un satellite D-Orbit in tempo reale.

Logistica operata da D-Orbit

A credere nel progetto anche Luca Rossettini, CEO di D-Orbit, azienda italiana nata con l’idea di fare pulizia di detriti spaziali e che ora realizza gli ION Satellite Carrier, su cui Upmosphere si appoggia per l’assistenza tecnica e logistica, con lo stesso principio del rideshare: ovvero, gli oggetti vengono infilati dove è rimasto posto e peso da sfruttare, che viene così riempito.

D-Orbit è leader nel settore della logistica e dei trasporti spaziali, in particolare grazie alla sua piattaforma In Orbit Now (ION), in grado di trasportare molti micro-satelliti in orbita e rilasciarli in fasi distinte, consentendo un forte risparmio sui costi e sulle tempistiche.

I satelliti ION-SCV viaggiano in orbita bassa (400-500 chilometri) e, una volta terminata la missione, daranno vita al gran finale. Nel rispetto della mission di D-Orbit, infatti, per non lasciare detriti orbitanti e garantire la sostenibilità delle missioni spaziali, tutto terminerà dopo qualche anno con il rientro in atmosfera, con il ricordo che brucerà precipitando verso il suolo a mo’ di stella cadente.

spazio satelliti
Una rappresentazione grafica della piattaforma ION (In Orbit Now) mentre sgancia i satelliti nello spazio. (Ph: D-Orbit)

Partenza ad aprile

Spedire nello spazio un pezzo di vita – purché sia di almeno 20 grammi e di materiale inerte – costerà dai 12mila euro in su, in base al peso. L’oggetto sarà contenuto all’interno di un Upbox, un piccolo scrigno personalizzabile con incisioni, realizzato con il legno degli alberi abbattuti in Trentino dalla tempesta Vaia.

I clienti che attendono che i propri ricordi prendano il volo sono al momento quattro, che il prossimo mese di aprile vedranno gli Upbox di Upmosphere viaggiare all’interno di satelliti a una velocità vicina ai 30mila chilometri orari e a una distanza superiore ai 500 chilometri dalla Terra, trasportati dai razzi SpaceX di Elon Musk o, in alternativa, dalle Soyuz russe.
La partenza è attesa da Cape Canaveral, dopo che la scorsa estate sono stati effettuati diversi test.

stella cadente lago notte
Dopo 5-7 anni, il ricordo rientrerà in atmosfera, precipitando verso il suolo come una stella cadente. (Ph. Nicola Albertini)
Articoli correlati
Emiliano Malagoli concede il bis alla BMW Berlin Marathon
Disabilità e moto, quando l’impossibile diventa possibile
Dirigibile Goodyear, l'emozione di sorvolare Milano