750 km – Ciclistica
Sono passati ormai 750 km. Iniziamo ad avvicinarci alla fine della nostra prova e credo proprio sia arrivato il momento di parlare di come si comporta tra le curve la Ducati Multistrada V2. Guardando le caratteristiche tecniche viene istintivo inserire questa moto nel segmento delle maxi enduro medie. La ruota anteriore da 19” e il motore bicilindrico sono un vero e proprio must per una enduro stradale, ma siamo sicuri sia proprio così? Mi spiego meglio. Il termine maxi enduro media è sicuramente adatto a lei, ma il comportamento dinamico della V2 obbliga anche a buttare un occhio alle sport touring a manubrio alto. Ad avermi colpito maggiormente è stato – senza ombra di dubbio – proprio l’avantreno che è in grado di unire la guida plastica e disimpegnata tipici di una ruota da 19” con l’appoggio e la velocità di inserimento di una ruota da 17”. Una qualità che avevamo già notato a suo tempo sulla 950, ma che su questa nuova versione viene enfatizzata grazie al peso risparmiato proprio sulle ruote.Passando ai freni vi dico subito che davanti la potenza frenante non manca affatto, anzi, alcuni potrebbero dover fare l’abitudine a un attacco decisamente sportivo. Di contro il freno posteriore non è molto incisivo e restituisce quel tanto che basta per rallentare. Le sospensioni elettroniche non sono cambiate rispetto al passato e – per quelle che sono le mie esigenze – continuano a dimostrarsi decisamente valide, con dei settaggi ben spaziati fra loro. Credo che la taratura più polivalente sia “Medium”. Per la guida più sportiva invece mi sento di consigliare la taratura “Harder” che è in grado di restituire un sostegno maggiore quando si alza il ritmo.
Le sospensioni elettroniche non deludono nemmeno sul fronte passeggero. Durante la mia convivenza con la Ducati Multistrada V2 ho avuto modo di portare dietro passeggeri di altezze e pesi differenti. Compreso un collega alto più o meno due metri. Un fattore che influenzerebbe il piacere di guida di molte moto, ma non quello della V2 che – grazie agli azzeccatissimi settaggi delle sospensioni – restituisce sempre l’idea che dietro non ci sia seduto nessuno.
Parliamo anche delle valigie laterali che vantano il pregio di non interferire con la stabilità della moto. Nemmeno in autostrada, anche a velocità decisamente sostenute. Il merito è sicuramente della buona integrazione e dell’ingombro abbastanza ridotto, anche se la capienza non è per niente male. Circa 30 litri la valigia sinistra e circa 26 quella di destra. Faccio anche un piccolo appunto su un accessorio indispensabile per chi viaggia: il cavalletto centrale che è di serie solo sulla versione Travel, sulle altre costa 236 euro.