Anno di nascita 1951, Motori Minarelli quest’anno ha compiuto i suoi primi 70 anni. Una lunga storia densa di successi, sia in pista sia commerciali. E a Calderara di Reno, storica sede dell’azienda alle porte di Bologna, sanno bene come celebrare le date importanti: ci vuole una festa. Per questo il 12 novembre è stata organizzata una giornata speciale presso la sede di Motori Minarelli, alla presenza di ospiti illustri e protagonisti del presente e del futuro di Motori Minarelli.
Invitato speciale al taglio della torta il nuovo motore, un 300 cc 2 tempi ad iniezione progettato per le competizioni off road di enduro. Il concept del motore sarà svelato in dettaglio tra pochi giorni ad EICMA 2021 allo stand Motori Minarelli.
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Una storia di successi in pista e nell’off-road
La storia di Minarelli è piena di successi anche nelle competizioni, nel corso degli anni ha saputo farsi valere nel Motomondiale 125 con una lunga serie di vittorie e la conquista di 4 titoli Costruttori (dal 1978 al 1981), accompagnati da ben 24 record mondiali.
Tra i piloti che hanno vinto con Minarelli Loris Reggiani, Pier Paolo Bianchi e il grandissimo Ángel Nieto. Una storia che oggi continua nell’off road con le vittorie di Fantic sulle 4T Fantic Racing. Moto i cui motori sono stati preparati proprio da un reparto corse di Minarelli.
Forse non lo sappiamo, ma abbiamo guidato un motore Minarelli
È molto probabile che nella storia motociclistica di ognuno di noi ci sia o ci sia stato un motore Minarelli. I propulsori progettati dal costruttore bolognese hanno infatti equipaggiano moto e scooter delle più importanti Case motociclistiche. Un dato? oltre il 45 per cento dei ciclomotori in circolazione utilizza ancora oggi un motore Minarelli.
Questo grazie anche all’accordo negli anni ’80 con Yamaha, per produrre su licenza i motori della Casa giapponese. Poi nel 2002 c’è stato il cambio di proprietà e Motori Minarelli diventata totalmente di proprietà della Casa di Iwata, un’opportunità eccezionale per la factory di Calderara di Reno, che proprio da Yamaha ha assorbito il know how e tutti i processi di qualità che l’hanno portata all’eccellenza di oggi. L’ultimo capitolo di una grande storia tricolore è datato 2020 quando Motori Minarelli è tornata in mani italiane, con l’acquisizione da parte a Fantic Motor, altro storico nome del motociclismo made in Italy.
Mancano materie prime? Fantic si fa i motori “in casa”
Fantic Motor è di proprietà di VeNetWork, un gruppo guidato da un pool di imprenditori che credono fortemente nel Made in Italy. E in un momento in cui la parola “shortage” (ovvero l’arrivo con il contagocce di materie prime e componentistica) è all’ordine del giorno, portarsi tutto in casa è assolutamente strategico. È questa l’idea che sta sotto all’acquisizione di Minarelli da parte di Fantic Motor, che così è in grado di realizzare completamente le sue moto.
Ma non solo: nella strategia dei manager c’è anche e soprattutto la possibilità e la volontà di sviluppare e costruire propulsori per altri brand diventando un riferimento europeo in questo settore. Come ha dichiarato Mariano Roman – CEO Fantic –“ Minarelli è un’azienda complementare al progetto Fantic, del tutto indipendente in quanto ha rapporti di collaborazione consolidati nel tempo con diverse Case motociclistiche ed è sempre più proiettata a diventare un polo motoristico europeo in grado di fornire soluzioni pratiche ed efficaci a disposizione dei suoi clienti.” Roman ha proseguito dicendo che “Alla base degli investimenti su Motori Minarelli c’è una Fantic dinamica, rilanciata dal pool di imprenditori di VeNetWork, che cresce a doppia cifra, non solo a livello di offerta prodotti moto, e-bikes e soluzioni per la mobilità sostenibile, ma anche in termini di fatturato in tutti i settori”. E le cose sembrano promettere bene, l’occupazione è stata salvaguardata e si parla anche di nuove assunzioni…