Dopo un modello di grande successo come quello che ha esordito nel 2008 non era facile proporre una evoluzione. Forse anche per questo Honda ha deciso di cambiare radicalmente lo stile della sua nuda, lanciando il concetto di Neo Sports Café, anticipato dal concept CB4 del 2015 e lanciato definitivamente nel 2018 con CB1000R, CB300R – ora temporaneamente fuori listino in attesa del passaggio all’Euro 5 – e CB125R; del 2019 è l’introduzione della CB650R, a completare la gamma. L’idea di una nuova interpretazione del concetto di café racer punta a sintetizzare la contemporaneità delle naked ad alte prestazioni con lo stile classico delle café. Da segnalare l’attenzione nella scelta dei materiali, con largo impiego di metallo, in un contesto di qualità generale indubbiamente alta.
La novità è nei dettagli
Le novità del modello 2021 sono numerose, benché tutto sommato di dettaglio: la più significativa e d’impatto è costituita dal nuovo telaio reggisella in lega di alluminio, che si accompagna a una posizione di guida leggermente rivista. L’inedito disegno dei cerchi a 7 razze porta una ventata di ulteriore raffinatezza. Sono nuovi gli elementi posti a protezione del gruppo ottico anteriore LED a goccia, anch’esso ridisegnato, del radiatore e dell’airbox; rivisti la forma e le dimensioni del portatarga a filo ruota.
La Honda CB1000R Black Edition porta alle estreme conseguenze l’impostazione del modello di cui costituisce la versione più raffinata, grazie a un pacchetto estetico che la caratterizza in modo decisamente marcato. In pratica è tutto nero: dal microscopico cupolino – un’unghia a protezione del cruscotto – al reggisella, dai collettori al terminale di scarico, senza tralasciare la finitura superficiale degli steli forcella e la ricca componentistica in alluminio. Numerose le parti lavorate dal pieno con eleganti fresature: il logo CB, l’elemento di fissaggio del manubrio, le piastre laterali del telaio e il coperchio della frizione, nonché – di grande impatto – le razze dei cerchi. Un elemento di differenziazione tecnica è la presenza di serie del cambio elettronico, mentre si torna all’estetica con il codino monoposto, anch’esso impreziosito da un’unghia in alluminio; può essere rimosso per installare la sezione di sella dedicata al passeggero.
La CB1000R Black Edition porta alle estreme conseguenze l’impostazione del modello di cui costituisce la versione più raffinata, grazie a un pacchetto estetico che la caratterizza in modo decisamente marcato
Potenza e coppia da sportiva
Il motore quattro cilindri in linea da 145 cv di potenza a 10500 giri (coppia di 104 Nm a 8250 giri) rispetta la normativa Euro 5 e deriva dall’unità sviluppata per la CBR1000RR Fireblade. Secondo il costruttore la nuova mappa dell’iniezione elettronica migliora la gestione della potenza e nelle marce più corte dovrebbe garantire un’accelerazione ancora più pronta che in passato. L’impianto di scarico 4-2-1 dispone di sensori di flusso nei collettori di scarico ed è stato rivisto nei volumi e nella forma della camera di compensazione; è garantito un suono profondo, specie superati i 5500 giri. La frizione è del tipo assistito con anti-saltellamento, dotata di comando meccanico con leva al manubrio non regolabile nella distanza dalla manopola. Il comando del gas Throttle By Wire si interfaccia con i quattro riding mode. Spicca l’assenza della piattaforma inerziale, con la sua dotazione di sensori, e quindi l’ABS a due canali non dispone della funzione cornering.
La ciclistica propone una struttura classica per Honda, a monotrave superiore in acciaio con piastre laterali in lega di alluminio; il monobraccio a cui è ancorata la ruota posteriore dispone di una robusta capriata superiore di rinforzo. La forcella Showa Big Piston Fork ha la funzione idraulica concentrata in un singolo stelo, il sinistro, per risparmiare peso, e la parte elastica sul lato destro; la corsa è di 120 mm; il monoammortizzatore è regolabile nel precarico della molla su 10 posizioni e dispone di 131 mm di corsa. Sui dischi di 310 mm di diametro lavorano pinze Tokico a quattro pistoncini con montaggio radiale; il disco posteriore è di 256 mm con pinza a doppio pistoncino.
Elettronica senza piattaforma inerziale
Il pacchetto elettronico include l’Honda Selectable Torque Control, associato ai riding mode ma gestibile tramite un deviatore sul blocchetto sinistro: mette a disposizione 3 livelli di intervento e può essere anche disattivato ma soltanto in modalità User. A proposito di modalità di guida le opzioni sono quattro: Sport, Standard, Rain e User, con le prime tre predefinite e l’ultima personalizzabile.. I parametri di gestione sono tre: potenza (P), freno motore (EB) e controllo di trazione (HSTC). La strumentazione TFT a colori con display da 5” prevede quattro differenti opzioni di visualizzazione, ciascuna con modalità diurna e notturna: in pochi secondi tramite il blocchetto sinistro è possibile scegliere tra una e l’altra, con grafiche più classiche o più sportive, comunque curate e ricche di informazioni. Interessante l’Honda Smartphone Voice Control, che permette di gestire chiamate, messaggi di testo, navigazione e musica: richiede un’app (per ora disponibile solo per il sistema operativo Android), l’interfono e un po’ di pratica per imparare a muoversi tra i menu.
Il prezzo? La CB1000R standard costa 13.390 fc, mentre la più ricca CB1000R Black Edition è proposta a 14.890 euro f.c., prezzo rivisto al ribasso di ben 500 euro rispetto al 2020.
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