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Prova Triumph Speed Triple 1200 RS

Si è parlato davvero molto della nuova Speed Triple, che ha tutte le intenzioni di rinfrescare l’aura di moto-hooligan della capostipite. Aggiungendo un livello di prestazioni e un’efficacia in pista mai raggiunte fino a oggi. Potrà battagliare ad armi pari con le maxi naked più potenti? Le credenziali le ha tutte, e l’epico tracciato di Imola ha decretato il verdetto finale…

La Speed Triple che tutti aspettavano

Triumph Street Triple 1200 RS

Ve la faccio breve e vado subito al sodo, perché immagino che della nuova Triumph Speed Triple 1200 RS vogliate prima di tutto sapere come va. E poi perché della sua tecnica e di tutti i particolari abbiamo già parlato in modo approfondito nell’articolo di presentazione. Andare al sodo, in questo caso, significa andare a Imola, un banco di prova severissimo prima di tutto per i tester ma anche per la moto. Che, secondo quanto dichiarato dai suoi stessi creatori, non è una vera e propria Streetfighter, non si atteggia a supersportiva con manubrio alto (ma leggete tutto l’articolo per capire se in Triumph hanno bluffato o no) ma mantiene i cromosomi di una super naked stradale. Potentissima, velocissima ma roadster. Anche se vi anticipo che in questo caso il confine tra Roadster e Streetfighter è davvero molto labile.

Un Diablo nelle gomme

Triumph Street Triple 1200 RS

Il lavoro dei tecnici Triumph è stato davvero di altissimo livello. Mi aspettavo tanto e non mi ha deluso. L’approccio con la nuova Speed Triple arriva in una Imola minacciata da nuvoloni neri, e ad abbassare ulteriormente l’entusiasmo dei tester pensa uno scroscio fortissimo durante il briefing tecnico. Frustrazione e fastidio serpeggiano. Brava Triumph, che vedendo previsioni nefaste ha scelto di rimpiazzare i Supercorsa SC2 previsti con i Pirelli Diablo Rosso IV pneumatici che ho avuto già modo di apprezzare durante il nostro test esclusivo. Oggi posso dire, dopo averle  provate per un’intera giornata a Imola, che queste sono gomme stradali davvero fuori dal normale. Capaci di reggere l’irruenza del Triple 1200 in accelerazione (e vi garantisco che il motore spinge veramente forte) senza mai mollare. E in grado di digerire senza alcun problema situazioni scabrose come la staccata a moto inclinata alle Acque Minerali. In questo caso è l’accoppiata ad essere vincente, perché le gomme lavorano bene su una moto che le fa lavorare bene.

La Speed più Speed di sempre

Triumph Street Triple 1200 RS

La Speed si presenta come una vera e propria Speed: non ha tradito la sua filosofia, che vuole linee asciutte e muscolose come quelle di un Boxer e il doppio faro fissato al telaio e non al manubrio. I tipici elementi Speed ci sono tutti, evoluti e aggiornati. È una Speed Triple, non ci sono dubbi. La riconosci anche dalla posizione di guida, più caricata sull’avantreno rispetto al passato ma non in modo esagerato. Il manubrio è li, sotto; angolazione braccia perfetta per me, manopole esattamente dove ti aspetti di trovarle, leve al posto giusto (ma la frizione è un po’ dura), angolo di sterzo adeguato. Ne risulta una postura leggermente caricata, con il manubrio al giusto angolo di piega, sella e pedane all’altezza corretta. Pedane che offrono un’ottima luce a terra, più di quello che mi sarei aspettato di trovare, anche se mi riservo di verificarla quando monteremo gomme più “appiccicose” delle pur eccellenti Rosso IV. Poi, come tradizione Triumph, la moto è fatta veramente bene: non è “leccata”, non è leziosa ma è qualitativa e “solida”, basti guardare il supporto portatarga in alluminio satinato per capire di cosa parlo.

La Speed si presenta come una vera e propria Speed, non ha tradito la sua filosofia, che vuole linee asciutte e muscolose come quelle di un Boxer, e il doppio faro fissato al telaio e non al manubrio. I tipici elementi Speed ci sono tutti ma sono stati evoluti e aggiornati.

Triple delle meraviglie

Sicuramente il motore è il protagonista assoluto.  Per qualità di erogazione questo tre cilindri è uno dei motori più belli che mi sia capitato di provare negli ultimi anni. Potentissimo, forzuto, con una grande coppia che riesce a spalmare su un arco di regimi di rotazione molto ampio. Soprattutto ora è un motore che non si tira indietro nemmeno quando c’è da allungare. In questo la Speed Triple 1200 RS fa nettamente la differenza rispetto alla 1050, che aveva sì un’erogazione fantastica ai bassi/medi ma allungava poco e quindi spesso in pista ti trovavi senza il rapporto giusto.

Confronto Maxi Naked 2020

Elettronica semplice e funzionale

Triumph Street Triple 1200 RS

Con la milleduecento si dispone di una spinta veramente cattiva ma sempre pastosa, gestibile, con un controllo del gas perfetto, perché l’elettronica sulla Speed Triple 1200 RS funziona davvero bene, soprattutto quella della gestione del gas, che vanta una connessione con la ruota posteriore perfetta. Un risultato a cui molti si dovrebbero ispirare. L’elettronica di controllo invece non prende il massimo dei voti, ma si comporta molto bene. Più che altro mi viene da criticare l’antiwheelie – funziona in combinata con i riding mode e non si può regolare in modo indipendente – che è un pochino più rozzo rispetto a quelli provati su moto dall’attitudine più sportiva. Stiamo parlando di livelli altissimi, ma in ogni caso un po’ di “seghettamento” c’è anche in mappatura Race, quando la ruota tende a puntare il cielo. Questo è in linea con l’attitudine stradale della moto, che non vuole essere una Streetfighter per scelta esplicita di chi l’ha progettata.

Cambio che piace

Triumph Street Triple 1200 RS

Così non ci si deve stupire se i controlli sono più semplici di quelli di una racer, che il controllo di trazione e l’antiwheelie lavorino insieme e che in accelerazione il sistema non tagli in modo molto omogeneo: questa è davvero l’unica piccola pecca che ho trovato sulla nuova Speed. Mi ha colpito per il passo avanti del reparto trasmissione, senza dubbio tra le prime note positive. Il cambio è di sicuro uno dei migliori cambi Triumph di sempre. È rapido, secco, preciso, e soprattutto consente di scalare molto rapidamente anche tre rapporti in rapida successione. Lo fa in un modo che non riesce nemmeno ad alcune sportive, grazie a una gestione del freno motore ottimale anche in situazioni “hard”, come la staccata in variante bassa, che consente di fermare la moto in modo estremamente efficace.

Semiattive? Con due meccaniche così…

Triumph Street Triple 1200 RS Disco Freno Brembo e forcella Ohlins

A piacermi è stata anche la ciclistica e su questo, in parte, non avevo dubbi vista la qualità Triumph. Le Ohlins montate sulla Speed Triple 1200 sono davvero di alto livello: la forcella in particolare è una delle migliori che si possono trovare. Mi era piaciuta un sacco anche sulla 1050, mi è piaciuta tantissimo sulla Triumph Speed Triple 1200 RS, perché perfettamente tarata, sensibile al clic. Parte alla minima sollecitazione e offre un controllo durante l’escursione davvero encomiabile. Triumph dimostra che non è per forza necessario affidarsi alle sospensioni elettroniche, perché scegliendo componenti di altissima qualità si riesce comunque a ottenere un risultato eccellente. Stessa cosa per l’impianto frenante: strapotente e super gestibile, con una leva che non tende mai a perdere tono, siamo al top. L’ABS non dà mai un cenno di pulsazione nemmeno nelle staccate più impegnative (e a Imola quando si arriva alle varianti non si scherza), segno di una taratura ottimale anche tra i cordoli.

Le Ohlins montate sulla Triumph Speed Triple 1200 RS sono davvero di alto livello, la forcella in particolare è una delle migliori che si possono trovare

Conoscendo il vecchio progetto, la Speed 1200 sulla carta poteva perdere qualche punto nell’agilità. Questa moto dimostra che il nuovo corso è davvero un’altra faccenda. All’interno delle strettissime varianti di Imola la Speed danza rapida, si trova a suo agio. Là dove la 1050 accusava troppa inerzia, la tre cilindri inglese sa il fatto suo, cambia velocissima direzione, non fa mai perdere feeling sulla ruota anteriore, si appoggia su sospensioni sempre estremamente controllate e trasferisce i carichi in un modo che definirei plastico. E compie tutte le manovre con una grande velocità, facendo sempre sentire molto bene quello che accade sotto le ruote. Chi è attento alla tecnica avrà notato che non ha l’ammortizzatore di sterzo, segno che la ciclistica è super sana ma che, certo, al manubrio è meglio non aggrapparsi, regola d’oro valida per ogni naked, in particolar modo su questa che ha una protezione dall’aria davvero minima. In ogni caso il video sul canale YT fugherà il dubbio sul fatto che il manubrio si muova o meno, anche perché la ridistribuzione dei pesi e l’allungamento del forcellone hanno portato a una moto molto più veloce ma anche decisamente più stabile in accelerazione e con tanta trazione meccanica.

Per strada promette tanto

Triumph Street Triple 1200 RS

Il motore resta il pezzo forte ed è davvero incredibile come riesca ad erogare la potenza. Ai bassi è forse un filo meno fluido del 1050 ma riesce a essere elasticissimo anche sotto i 3.000 giri. Quanto alle vibrazioni non ne ho rilevate di fastidiose: va detto che nella guida in pista con tuta e stivali le sensazioni su questo fronte sono attutite. Per questo attendo di provarla su strada. E proprio la strada sarà, secondo me, la ciliegina sulla torta di una moto che si annuncia ancora più completa che in passato. In quel contesto credo che potrà giocarsi le carte migliori per conquistare il trono di miglior naked. La sua completezza deriva dal fatto che in pista, pur non essendo probabilmente al top delle prestazioni che si possono ottenere in questo segmento, riesce a essere decisamente più efficace e divertente di prima, chiudendo un cerchio che la 1050 lasciava parzialmente aperto.

Questa Triumph Speed Triple 1200 RS sarà un osso duro

Triumph Street Triple 1200 RS

Questa moto sarà un osso durissimo per tutti: va forte, bene ed è ben costruita, ha una dotazione davvero completa (ci sono perfino i blocchetti retroilluminati) e un’elettronica non da astronave ma efficace. Il  tutto a un prezzo (si parte da 17.600 euro) che con queste premesse ritengo molto competitivo.

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