La Yamaha MT-09 compie dieci anni e lo fa con una nuova versione, rinnovata nel design e nei contenuti. Ha il compito di continuare una storia di successo, iniziata nel 2013 e che conta fino a oggi circa 100.000 moto vendute in Europa su un totale di 200.000 prodotte.
“The Dark Side of Japan”, il lato oscuro del Giappone, è lo slogan che accompagna tutta la gamma MT (Master of Torque), dalla MT-125 fino alla MT-10SP. Il riferimento è al mondo underground, con le sue atmosfere cupe e misteriose. Non a caso una MT compare nel terzo capitolo della saga di John Wick, con Keanu Reeves giustiziere implacabile. Alla base di questa filosofia c’è l’orgoglio di essere giapponesi e il desiderio che la moto sia riconosciuta come tale fin dal primo sguardo.
Gli obiettivi della nuova Yamaha MT-09? Sono essenzialmente tre:
1. Garantire maggior feedback e controllo della moto
2. Rendere il design ancora più personale, mantenendosi però coerenti con il passato
3. Mettere a disposizione del pilota una interfaccia migliorata
Posizione di guida stravolta
La principale novità è la posizione di guida. Nata come ibrido tra motard e naked, con la nuova Yamaha MT-09 cambia radicalmente: il manubrio è più basso di 34,4 mm e arretrato di 1,5 mm, oltre che regolabile nell’avanzamento ruotando i riser. Le pedane, regolabili in altezza su due posizioni, sono più alte di 9,5 mm e arretrate addirittura di 30,6 mm. Un cambiamento nettissimo, per garantire maggior carico sull’avantreno e una guida più sportiva.
Design affinato ma coerente
Per i suoi dieci anni la Yamaha MT-09 è stata rivista anche nel design, che secondo Yamaha si ispira alle YZ da motocross. Deve garantire libertà di movimento a chi è in sella. Le sovrastrutture, di conseguenza, sono il più possibile essenziali, minimaliste e funzionali all’esperienza di guida. Less is more. Spicca il nuovo look del gruppo ottico anteriore a LED: la sezione dedicata ad abbagliante e anabbagliante è molto compatta. A dare l’impronta stilistica all’avantreno, però, sono le luci di posizione, anch’esse a LED, strette e lunghe. Design inedito anche per il gruppo ottico posteriore, con una sezione rossa e una fumé.
Il serbatoio del carburante è stato ridisegnato per offrire maggior libertà di movimento in sella. Mantiene la capacità di 14 litri ma è più basso di 30 mm, oltre che più largo; questo ha permesso di aumentare l’angolo di sterzata da 28 a 32 gradi, a beneficio delle manovre. Nella zona superiore del serbatoio compaiono due griglie, studiate per accentuare il suono di aspirazione, rendendolo più personale e marcato specialmente agli alti regimi. Sotto le griglie trovano posto condotti di aspirazione completamente ridisegnati: erano tre e ora sono due, asimmetrici, con uno più largo dell’altro.
Tanti dettagli rivisti
La generale revisione del progetto si è spinta fino a dettagli come il pedale del freno in alluminio forgiato, riprogettato, o l’estremità del comando cambio, appiattita per ridurre il movimento della caviglia. La sella del pilota rimane a 825 mm da terra ma ora è separata da quella del passeggero, nel nome del comfort e della funzionalità. Entrambe sono state ridisegnate per renderle più strette, facilitando i movimenti e il controllo della moto.
Sospensioni confermate e freni migliorati
Il telaio in alluminio mantiene lo schema già noto ma cambia l’angolo del cannotto di sterzo, che si riduce di mezzo grado. Confermate le sospensioni KYB, riviste però nella taratura; la forcella con steli da 41 mm di diametro dispone di una nuova molla ed è regolabile nel precarico, in compressione e in estensione, proprio come il monoammortizzatore, collegato a un leveraggio progressivo che è stato modificato sulla nuova MT. Arriva la pompa freno radiale anteriore di produzione Brembo per rendere l’azione più progressiva ed efficace; invariate le pinze Nissin. La leva della frizione, a cavo, è regolabile nella distanza dalla manopola su 14 posizioni.
Elettronica da sportiva vera
Tante le novità per quanto riguarda l’elettronica, a partire dalla strumentazione, che abbandona il pannello del passato, decisamente piccolo, per una soluzione molto più leggibile e connessa. Lo schermo TFT a colori da 5 pollici rappresenta un netto passo avanti, oltre a offrire tante nuove funzionalità per navigazione e connettività. Grazie all’app MyRide il pilota può rimanere sempre connesso alla moto: visualizza le notifiche delle chiamate e dei messaggi, può a sua volta chiamare oppure ascoltare musica tramite cuffie Bluetooth. Il sistema di navigazione gratuito Garmin StreetCross visualizza il percorso curva dopo curva. E lo schermo può essere personalizzato, con la funzione Information Transfer dell’app MyRide.
Nuovi i blocchetti elettrici, con il sinistro che con un comodo joystick rende facile muoversi tra i tanti menu della strumentazione; a destra, invece, ci sono il pulsante di avviamento e quello per cambiare i Riding Mode. A questo proposito la possibilità di personalizzare la moto con il menu Yamaha Ride Control (YRC) è stata estesa. Le mappe pre-impostate sono tre, ossia Sport, Street e Rain; definiscono specifiche caratteristiche di potenza del motore e di intervento dell’elettronica, e non possono essere modificate. Inedite le due mappe Custom, completamente personalizzabili anche tramite smartphone su tutti i parametri.
Yamaha MT-09 2024 elettronica
La MT-09 del 2021 è stata la prima naked con piattaforma inerziale a sei assi, di derivazione Yamaha R1. Sulla nuova MT-09 è possibile intervenire su sette controlli elettronici: l’erogazione della potenza (4 livelli), il controllo di trazione (3 livelli), lo Slide Control (3 livelli), il Lift Control per l’impennata (3 livelli), l’ABS (Cornering attivo o non attivo). E il cambio elettronico, sia in scalata sia in salita, modificando la velocità d’azione (1-2, dove la 2 è la più veloce) o spegnendolo (modalità 0). La novità è il freno motore Brake Control, non disinseribile: nasce per evitare il bloccaggio della ruota posteriore quando in scalata la frizione anti-saltellamento non basta a gestire la coppia. Il freno motore interviene sull’alimentazione di carburante e sull’elettronica. Tutto nuovo il cambio elettronico, che funziona anche con il gas aperto, con due piccoli triangoli luminosi sul cruscotto che indicano quando è possibile utilizzarlo, escludendo i regimi motore troppo bassi. Da 15 km/h di velocità e da 2000 giri per l’innesto delle marce superiori, da 1600 giri per la scalata.
Più votata al comfort la presenza del cruise control. Da 40 km/h in su è possibile regolare la velocità con incrementi di 1 km/h tramite scatti singoli, oppure in modo continuo tenendo premuto l’apposito deviatore. Il cruise control si disinserisce quando il pilota interviene sui freni, sulla frizione o sull’acceleratore. Tra le funzionalità volte alla sicurezza spicca l’ESS (Emergency Stop Signal) che aziona le luci in caso di frenata di emergenza. A proposito di luci: gli indicatori di direzione si disattivano automaticamente dopo 15 secondi, a patto che la moto abbia percorso almeno 150 metri.
CP-3, una garanzia
E il motore? L’abbiamo lasciato in fondo perché è stato confermato nelle sue caratteristiche di erogazione e nei dati di potenza e coppia dichiarati, nonostante la nuova omologazione Euro 5+. Per il tre cilindri in linea ci sono 119 cavalli a 10.000 giri e 93 Nm di coppia a 7000. I consumi dichiarati? 5 litri per 100 chilometri.
Yamaha MT-09 2024 prezzo e disponibilità
Le nuove MT-09 (full power e 35 kW, per patentati A2) sono proposte in tre colori: Midnight Cyan, Icon Blue e Tech Black, e saranno nelle concessionarie Yamaha a partire da aprile 2024 al prezzo di 10.899 franco concessionario.
Bridgestone Battlax Hypersport S23
I nuovi Bridgestone Battlax Hypersport S23 esordiscono come primo equipaggiamento della Yamaha MT-09. In vendita da gennaio 2024, sono montati nelle misure 120/70 ZR17 (58W) davanti e 180/55 ZR17 (73W) dietro. Il disegno del battistrada è inedito, volto secondo Bridgestone ad aumentare la rigidità nella zona di contatto, migliorando l’aderenza e in generale le prestazioni nella guida sportiva. Il tutto senza ridurre l’efficacia sul bagnato, situazione in cui viene dichiarata una riduzione del 3% degli spazi di arresto.
Nel corso della prova abbiamo guidato su asfalti ottimi per granulosità e aderenza, con temperature dell’aria stabilmente superiori ai 15° C. Condizioni ideali, insomma, che hanno permesso di apprezzare più i punti di forza che quelli di debolezza di questa nuova proposta Bridgestone.