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Quando la SBK diventa endurance

Nuove regole, nuove evoluzioni tecniche. Appena terminata la stagione 2012, per la SBK è già 2013. Una delle novità? il cambio gomme in pit-lane in caso di pioggia. La SBK diventa un po' endurance

Alcaniz, circuito Motorland di Aragon. Nel silenzio del deserto, dove sembra che da un momento all’altro possa spuntare Tex Willer inseguito dagli Apaches, il rumore è rotto soltano dal tuono dei motori. Il rombo gutturale del V4 Aprilia, l’urlo lancinante di Kawasaki e Suzuki, il suono del tutto nuovo della Panigale SBK (vedi video). Il campionato è finito ma siamo già nel 2013 e una giornata passata in pista – aspettando di provare la nuova Aprilia RSV4 R Factory e la moto superbike fresca campione del mondo, di cui vi parlerò nei prossimi giorni – ci fa capire come già non si scherzi per niente. I tempi sono bassissimi e le moto sono già in configurazione 2013, con le ruote da 17 pollici, più vicine quindi alle moto stradali che tutti possiamo comprare. Il risultato? Pare che con la nuova gommatura le Superbike siano già più veloci di prima.

Questa è solo una delle novità che riguardano il campionato superbike: oltre al cambio di diametro degli pneumatici, sarà impossibile fermare la gara in caso di maltempo. La Federazione internazionale ha rilasciato un comunicato in cui vengono indicati i cambiamenti del regolamento: lo stop e successiva ripartenza di una gara in caso di pioggia non sono più previsti. Cosa significa? Che la Superbike diventerà un po’ più simile all’Endurance, la spettacolare disciplina tanto amata da francesi, spagnoli e tedeschi e poco apprezzata da noi. Nel caso in cui inizi a piovere i piloti dovranno entrare ai box, fare un pit stop volante e ripartire con le gomme da bagnato. La gestione del pit stop è molto simile a quella dell’endurance: il pilota dovrà fermarsi in pit lane e scendere dalla moto. Questo inevitabilmente comporterà anche una mutazione tecnica di alcune parti delle moto, come la forcella (sgancio rapido) e il  forcellone. Un secondo guadagnato ai box potrà valere la vittoria.

Solo tre meccanici potranno lavorare sulla moto (nell’Endurance i meccanici sono 4) e nessuno, a parte il pilota stesso, potrà aiutarli e nemmeno passare un attrezzo, pena un “ride trough”. Insomma, in caso di tempo incerto potremmo assistere per la prima volta dopo anni a pit stop che aumentino lo spettacolo. Questo farà tornare protagonisti i meccanici: i più bravi e veloci potranno aiutare non poco il pilota a vincere, e in questa operazione moto come la Panigale che adottano il monobraccio potrebbero essere avvantaggiate. Che questo sia il primo passo verso una metamorfosi della Superbike verso una specie di gara di endurance sprint? Non ci sentiamo di escluderlo: i cambi gomme hanno alzato lo spettacolo anche della F1, perchè quindi non provare ad adottarli anche nelle moto?

Altre novità regolamentari: l’obbligo di montare la protezione sulla leva del freno, l’obbligo di montare una luce posteriore da accendere in caso di scarsa visibilità, la griglia composta da file da 3 piloti e non più da 4, e il peso delle moto 1.200 che sarà equiparato a quello delle 1000, almeno inizialmente: 165 kg.

In attesa dell’intervento della Dorna (che non arriverà prima del 2014 e potrebbe stravolgere completamente il campionato delle derivate di serie) il 2013 si rivela piuttosto interessante. Intanto, chi vuol sentire come gira la Ducati Panigale Superbike dia un’occhiata al video qui sotto.

 

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