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Prova Ducati Hypermotard 698 Mono, rischio dipendenza

Ci siamo lanciati tra i cordoli del kartodromo Lucas Guerrero di Valencia per scoprire come se la cava con le gomme in mescola la nuova Hypermotard 698 Mono...

Non fatevi ingannare: la nuova Ducati Hypermotard 698 Mono non è la versione in scala della Hypermotard 950 che già conosciamo e che probabilmente non ha mai avuto come obbiettivo di affermarsi come una motard purosangue. Con la Mono le cose sono diverse perché, al momento, rappresenta insieme alla KTM 690 austriaca, l’unica vera maxi motard sul mercato.

Ducati Hypermotard 698 Mono

Dall’ergonomia, al frazionamento del motore, fino al peso (piuma), tutto è stato pensato per dare vita a una moto leggera, semplice, prestazionale in più aree, ma soprattutto divertente. Il concetto di divertimento in sella, o meglio il concetto di “fun bike”, tanto inflazionato e spesso usato a sproposito dai vari uffici marketing, differenzia la Ducati Hypermotard 698 Mono dalla maggior parte delle naked, sportive e scrambler di media cilindrata che popolano i listini.

Ducati Hypermotard 698 Mono, come è fatta

Motore

Partiamo dal cuore, il Superquadro mono: oltre a essere il monocilindrico stradale più potente sul mercato, è un vero pezzo di gioielleria sul quale gli ingegneri di Borgo Panigale hanno lavorato per ben quattro anni. Il risultato? 695 cc, 77,5 cavalli e 63 Nm che diventano 85 cavalli e 67 Nm se si montano lo scarico Termignoni con mappatura dedicata e il filtro racing con cassa filtro ad hoc.

Superquadro Mono

L’altro dato da sottolineare del motore della Ducati Hypermotard 698 Mono è il peso: 44,6 chilogrammi. Un risultato che è stato possibile raggiungere grazie all’impiego del magnesio per carter esterni e coperchio valvole, e alla condivisione di moltissimi componenti come distribuzione desmodromica, pistone e cilindro in alluminio con Panigale 1299 e Panigale 1299 Superleggera. Del resto stiamo parlando di un motore che è nato dalla divisione in due parti del bicilindrico a V più potente di Casa Ducati.

Ciclistica ed elettronica

Per quella che è la ciclistica, invece, la nuova 698 Mono, può contare su un telaio a traliccio in acciaio e su un telaietto posteriore, sempre a traliccio e sempre in acciaio. Le ruote sono in lega e Ducati dichiara un peso inferiore di mezzo chilo rispetto a quello delle competitor dirette. Su queste trovano posto, di serie, le Pirelli Diablo Rosso IV nelle misure 120/70 davanti e 160/60 dietro.

Ducati Hypemotard 698 Mono

Il pacchetto sospensioni è composto dalla forcella Marzocchi completamente regolabile da 45 mm di diametro, con steli in alluminio dotati di trattamento DLC (Diamond Like Carbon) per aumentare la scorrevolezza, e dal monoammortizzatore Sachs, completamente regolabile, con leveraggio progressivo abbinato a un forcellone in alluminio; l’escursione delle ruote è di 215 mm davanti e 240 mm dietro. Sulla ruota anteriore trova posto un disco da 330 mm di diametro con pinza Brembo M4.32 e sulla ruota posteriore un disco da 245 mm. Sulla nuova Hypermotard 698 Mono sia la pompa del freno anteriore sia quella della frizione sono radiali.

Non manca un pacchetto elettronico degno di una Ducati, con quattro mappe motore, tre livelli di potenza, controllo di trazione regolabile, freno a motore regolabile, wheelie control regolabile, launch control e ABS Cornering su quattro livelli più OFF.

Scheda tecnica e prezzo Ducati Hypermotard 698 Mono

Anche i numeri della nuova arrivata in Ducati sono decisamente interessanti. Il peso, con il serbatoio da 12 litri vuoto, è di 151 kg ed è distribuito per il 48,8% davanti e per il 51,5% dietro. La sella si trova a 904 mm da terra, ma da sottolineare è l’interasse di soli 1.443 mm, il più contenuto del segmento. Tutto questo per quale cifra? Dipende: la versione standard della Ducati Hypermotard 698 Mono parte da 12.890 euro, ai quali dovete aggiungerne 1.000 se volete la RVE. Le versioni depotenziate per patente A2, come da tradizione Ducati, costano 1.000 euro in meno delle rispettive versioni a potenza piena.

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