TRE PILASTRI
Per meglio comprendere la genesi che ha portato alla creazione del nuovo Honda Forza 750 occorre partire da tre pilastri della produzione Honda.
Il primo: la famiglia Forza, nata nel 2000 in Giappone con il Forza 250 (qui da noi si chiamava Jazz). Una famiglia che si è allargata negli anni aggiungendo cilindrate e dotazioni, ultimo in ordine di tempo proprio il nuovo Honda Forza 350. Di Forza ne sono stati venduti 100.000 solo in Europa.
UNA BASE DI SUCCESSO
Il secondo è la famiglia NC. Motore montato fisso nel telaio, forcellone motociclistico, forcella a doppia piastra e trasmissione a catena. Una base da cui creare moto e scooter. La stessa base su cui sono nati molti modelli Honda di successo degli ultimi anni. Dalla NC750X all’X-ADV passando per l’Integra, il primo a utilizzare questa piattaforma.
DOPPIA FRIZIONE ATTO QUARTO
Il terzo è il cambio DCT a doppia frizione, soluzione tecnica ormai giunta praticamente alla quarta generazione che ancora oggi solo Honda può vantare. 140.000 moto vendute dal 2010 montano questo cambio. Ecco, se unite tutti i puntini capite come è nato Honda Forza 750 la moto con lo scooter dentro.
DA DOVE NASCE
Vista l’indole stradale si potrebbe pensare che il Forza 750 derivi dall’integra. Sbagliato. La base di partenza è l’X-ADV con cui il Forza 750 condivide telaio, ruota posteriore da 15 pollici e vano sottosella da 22 litri (+ 1 rispetto all’X-Adv del 2020), illuminato e dotato di presa USB C. Da quest’anno di vano se ne aggiunge uno da poco più di un litro piazzato nel retroscudo (spazio liberato dal freno a mano piazzato ora sopra al manubrio). Bene ha fatto Honda a partire da qui, dall’X-ADV, rimediando a quello che era uno dei punti deboli dell’Integra.
ATTITUDINE PREMIUM
In generale, comunque, il Forza ha tutt’altro aspetto rispetto al suo predecessore stradale. Seguendo un po’ quanto fatto con X-ADV Honda ha spinto forte su design e personalità. Necessari per un mezzo che in listino arriva a 11.590 euro. Non ce ne voglia l’Integra, ma l’Honda Forza 750 ha tutt’altro appeal: è moderno, sfaccettato, sportivo. Inoltre è fatto veramente bene non ha nulla che dia l’idea di economico. A dirlo sono il design, ma anche la dotazione con un nuovo cruscotto TFT da 5 pollici veramente completo (e connesso), la forcella a steli rovesciati Showa SFF-BP, le pinze radiali, il forcellone di alluminio che agisce su un leveraggio progressivo.
SELLA BASSA
Base di partenza Honda X-Adv dicevamo, da cui però il Forza 750 si distingue per posizione di guida, altezza da terra e spazio per i piedi. Il manubrio è più stretto, la sella è a 790 mm da terra, si tocca meglio, anche se la zona dove passano le gambe resta larga. La pedana aumenta lo spazio per i piedi del 50% rispetto a X-ADV. Il peso? 235 kg con il pieno.
EURO5 MA PIÙ POTENTE
A cambiare, anzi sarebbe meglio dire ad evolversi è anche il motore che a quanto dichiara Honda è omologato Euro 5 ma vede la potenza crescere del 5% rispetto al motore precedente con anche un po’ di allungo in più.
Bicilindrico in linea a corsa lunga offre 58,6 cv a 6.750 giri con una coppia di 69 Nm a 4.750 giri. Rispetto al motore del 2020 il rinnovato bicilindrico (condiviso con il nuovo X-ADV) ha perso peso nelle masse in movimento alleggerendo pistoni e albero motore.
TUTTO IN UN DITO
Migliora anche il comparto elettronico che diventa davvero sofisticato soprattutto se pensiamo che il Forza 750 è “solo” uno scooter. 4 i Riding Mode disponibili che agiscono su erogazione della potenza, freno motore, controllo di trazione, e logiche del cambio DCT. La mappatura User è quella totalmente personalizzabile che consente di scegliere in modo puntuale ogni controllo.