LIVESe si parla di scooter Suzuki il primo pensiero va al Burgman, non soltanto nella versione più conosciuta, quella da 650 cc, ma anche ai modelli di minor cilindrata, ossia 125, 250 e 400. Scooter molto diversi tra loro per dimensioni, costi e prestazioni, accomunati da un tratto caratteristico: le ruote basse e l’attenzione al comfort. Il nuovo Address, al contrario, ha le ruote alte da 14 pollici, è molto compatto nelle dimensioni e punta tutto sui costi contenuti. Sia quelli d’acquisto, 1.899 euro franco concessionario (leggermente meno del concorrente Honda Vision), sia quelli di esercizio, visto che nel ciclo combinato il consumo dichiarato è di appena 1 litro di benzina per 51 km (il Vision percorre 52 km/l dichiarati a 60 km/h costanti). Parliamo, quindi, di un entry level molto competitivo nei consumi, dedicato alla mobilità urbana e a chi non vuole investire troppi soldi nell’acquisto di uno scooter.Il cuore dell’Address è un monocilindrico di 113 centimetri cubici in grado di sviluppare 9 cavalli di potenza massima. Al banco fa leggermente meglio dei suoi concorrenti Honda Vision (8,4 cv) e Yamaha D’elight (7,2 cv) ma a convincere non sono tanto le prestazioni quanto i consumi contenuti, resi possibili da un nuovo sistema d’iniezione che polverizza il getto di carburante e migliora l’efficienza della combustione. Sono stati rivisti l’albero a camme, i cuscinetti a rulli e i pistoni, per ridurre l’attrito.Tra le altre caratteristiche dell’Address ci sono i cerchi sportiveggianti in alluminio e una pedana molto ampia.Non è previsto l’ABS: è di serie, invece, un pratico blocco del freno posteriore, molto utile ad esempio quando si parcheggia sul cavalletto laterale. Vasta la gamma di accessori originali, che comprende parabrezza, paramani, portapacchi e bauletto e (chicca!) le manopole riscaldabili.Il Suzuki Address è già nelle concessionarie a 1.899 euro, 1.999 per la versione con bauletto da 30 litri e poggiaschiena. Due le colorazioni, su base grigia e bianca. RIDENonostante la pedana ampia, in sella – chi scrive è alto 180 cm – bisogna rannicchiarsi un po’ poiché le dimensioni dell’Address sono più “asiatiche” rispetto a quelle degli altri scooter Suzuki. Il test si svolge in un contesto urbano, a Torino, dove abbondano pavè, tombini, binari del tram e, in una mattinata primaverile, anche il traffico.Tra le automobili l’Address si destreggia bene, visto l’interasse di appena 1.250 mm e le dimensioni compatte. Allo sprint al semaforo il nuovo scooter Suzuki non è un fulmine, nonostante la potenza dichiarata sia leggermente superiore a quella dei suoi concorrenti, ma l’erogazione è molto regolare.La sospensione anteriore, aiutata dalle ruote di 14”, copre bene le asperità del fondo stradale mentre quella posteriore scalcia leggermente sugli ostacoli più pronunciati come i dossi. In curva l’Address è sempre stabile e in generale il suo comportamento risulta neutro. Il sistema frenante, che come detto non prevede l’ABS nemmeno come optional, è in linea con quello dei concorrenti: l’azione sul disco anteriore è efficace mentre quella sul tamburo posteriore risulta un po’ spugnosa.