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1.000 km con: Voge Trofeo 350AC

Siamo saliti in sella alla Voge Trofeo 350AC ovvero la visione di Voge della moto classica - moderna. Motore bicilindrico, prestazioni interessanti e super facilità di guida le frecce al suo arco. Ottima per la città, ma in questo 1000 km le abbiamo fatto fare parecchia fatica.

L’argomento della prova di oggi sono le “piccole” moto, in particolare la Voge Trofeo 350AC. Il segmento sta vivendo un periodo di grande fermento anche perché queste moto sono universali, vere e proprie “World Bike”.

Voge Trofeo 350AC

La Voge Trofeo 350AC vuole dire la sua puntando su qualità costruttiva stile e prestazioni interessanti per il segmento. Come un po’ tutte le 350 a me ricorda un po’ il passato, quando le treemmezzo erano il passo successivo alle 125 appena compiuti 18 anni. Ed è un passo che consiglio ancora di compiere, il modo giusto per crescere in continuità dal 125 a una moto come questa e poi, magari, a una un po’ più grossa e potente. Le moto come questa si guidano con facilità e senza stress, costano poco e consumano ancora meno.

0 km iniziamo la prova

Iniziamo il 1000 km con Voge Trofeo 350AC: la 350 cinese è la interpretazione del marchio “di lusso” della Loncin di una moto classica dei giorni nostri. La Trofeo 350AC è l’unica piccola Voge a montare un bicilindrico in linea da 321 centimetri cubi, capace di garantire 40,8 CV a 10.500 giri. Questi numeri vi sembrano familiari? Diciamo che il motore “profuma” un po’ di Yamaha. Peso dichiarato di 156 kg a secco, la nostra bilancia ne ha misurati 173 con il serbatoio pieno. Pieno che vi costerà poco, visto che il serbatoio è di soli 12,5 litri e che la Voge Trofeo 350AC è praticamente astemia.

Voge Trofeo 350AC

Passiamo alla ciclistica: la forcella a steli rovesciati non è regolabile e il monoammortizzatore non ha il leveraggio progressivo ed è regolabile solo nel precarico. La sella a soli 785 mm di altezza chiude il paragrafo dedicato alla ciclistica.

250 km – primi commenti

Percorsi i primi 250 km con la Voge Trofeo 350AC cosa ho capito della moto? Siamo fuori Milano e la prima parte di prova è stata principalmente in città, destinazione d’uso che è probabilmente la principale per la Voge Trofeo 350AC. Ho preso un po’ confidenza con la moto e devo dire che da questa tipologia di due ruote tutti si aspettano poco in termini di qualità ma qui tutto quello che ho sotto gli occhi non è per niente male. Per esempio il manubrio biconico regolabile con tacche di riferimento, componente che ad esempio manca su moto ben più blasonate e costose di lei.

Voge Trofeo 350AC

La strumentazione fa un po’ effetto Game Boy, ha una grafica da videogioco ma resta leggibile, tranne nelle giornate molto soleggiate. Ergonomia: la sella è a soli 785 mm da terra e in più cede un po’ quando ci si siede, consentendo di appoggiare i piedi tranquillamente a terra, anche perché la moto è molto snella. Questa caratteristica, unita alla triangolazione perfettamente centrata, rende la moto adatta a persone della mia statura.

Da segnalare le leve non regolabili: passi per quella della frizione ma la leva del freno regolabile è un must di cui si sente la mancanza su questa moto. Un’altra piccola cosa che può dare fastidio è la protuberanza del serbatoio che, a chi ha le gambe qualche centimetro più lunghe delle mie, darà fastidio perché interferisce un po’ con il ginocchio. I freni mi sono piaciuti molto, comando anteriore e posteriore ben calibrati e ABS di ottimo livello. Non per niente dentro c’è l’elettronica Bosch. Unica pecca, come dicevamo, la leva non regolabile. Le prime impressioni danno l’idea di una moto pensata per persone non troppo alte, leggera e facile da guidare.

500 km – ergonomia e sospensioni

Arrivati a metà prova confermo che l’ergonomia mi piace molto, anche la sella è un punto a favore. Nonostante sia abbastanza stretta è bene imbottita e dopo un paio di ore alla guida non mi sentivo affaticato: promossa. Sono stato abbastanza cattivo con la moto perché ho fatto passi di montagna con anche una certa pendenza, fino al 18%. Una cosa che ho notato è che, quando si inizia a guidare con i piedi sulle punte, manca un po’ lo spazio, si incappa nelle pedane del passeggero.

Voge Trofeo 350AC

L’assetto però c’è, eccome se c’è. Parlando di sospensioni devo dire che si sente il tocco di Padana Sviluppo, che non è soltanto l’azienda importatrice delle Voge, ma dispone di tecnici che partecipano allo sviluppo dei prodotti. Sono sospensioni semplici, la forcella non è regolabile e il mono lo è solo nel precarico, ma il settaggio che è stato scelto non è per niente male. L’assorbimento delle buche è garantito nonostante la moto sia leggera e quando vai a spingere un po’ di più la seconda parte della corsa è progressiva.

Devo dire che la guida in città mi è piaciuta, la Voge Trofeo 350AC si muove in mezzo al traffico come un furetto. Una breve considerazione riguarda le gomme, che su questo modello non sono il massimo: una moto con questa ciclistica secondo me meriterebbe gomme migliori. In particolare l’anteriore è un po’ a forma di pera e tende a far perdere feeling in curva. Il mio consiglio è, non solo su questa moto ma su tutte, di comprare gomme di alta qualità perché migliorano la moto sotto ogni aspetto.

750 km – il motore

In questo terzo tratto di prova è successo di tutto: tuoni, fulmini, asfalto bagnato… Non mi sono fatto mancare nulla. In più ho guidato sui tornanti in salita e in discesa quindi ho provato la Voge in tutte le salse.

Come dicevamo il motore è molto simile a quello di una Yamaha MT-03, ha una buona coppia ai bassi e si prende tutta la scala del contagiri arrivando a 12.000. Funziona bene anche sotto coppia, è un motore molto elastico tanto che guidavo tranquillamente in sesta a 2.000 giri. Per chi vuole spingere non c’è nessun problema perché il limitatore entra in gioco solo raggiunti i 12.000 giri, anche se il LED si accende a 8.500 giri. C’è un po’ di on-off ma soprattutto c’è tanto freno motore con il gas a zero, quando si va a riprendere in mano il gas si sente un po’ il saltellino. Però è un acceleratore a cavo e con un motore così magro di carburazione non ci si può aspettare tantissimo.

Voge Trofeo 350AC strumentazione

Frizione e cambio sono molto morbidi, non ha il quickshifter ma si cambia tranquillamente senza frizione. La trasmissione del calore è totalmente assente: c’è da dire che questi motori piccoli non scaldano più di tanto. Da segnalare invece il giro dei fumi che è un po’ particolare: lo scarico alto tende a profumarvi un po’ di Euro 5 giubbotto e zaino e questa cosa mi ha un po’ riportato alle prime Speed Triple e Street Triple, alla Tornado Benelli TNT. Ottimo lavoro a livello di illuminazione, il faro LED fa veramente una bella luce.

1.000 km con Voge Trofeo 350AC – conclusioni

Terminati i 1.000 km, è il momento di tirare le somme. Facciamo un riassunto di tutto quello che abbiamo detto finora, partendo dalla posizione di guida che, devo dire, è centrata per chi è intorno alla mia altezza o anche un po’ più alto. Ripeto solo di fare attenzione al contatto con il serbatoio. Appena in sella tutto quello che si ha sotto gli occhi è di buona qualità, cosa che non è così usuale per i costruttori cinesi.

La parte che sicuramente mi è piaciuta di più della Voge Trofeo 350AC è la ciclistica. Tra il comparto sospensioni che funziona bene e i freni ben bilanciati, soprattutto il posteriore, devo dire che il progetto è centrato. È una moto con cui ci si diverte, magari anche alzando il ritmo rispetto alle concorrenti perché su questa moto di motore un po’ ce n’è. Provandola su strade di montagna devo dire che la ciclistica rimane la parte che mi è piaciuta di più: mi sono fatto un po’ prendere la mano in discesa e la moto mi è venuta dietro, al punto di volere qualcosa di più a livello di spinta.

Voge Trofeo 350AC faro anteriore

Passiamo al comfort generale: ci sono un po’ di vibrazioni sul manubrio e soprattutto sulle pedane e si sentono sopra gli 8.000 giri. Non c’è protezione dall’aria ma le velocità non sono così elevate da soffrirne così tanto (anche se i 130 km/h si tengono senza problemi). Il contagiri sta appena sotto la zona rossa a quelle velocità ma in alcune staccate ho raggiunto i 180 km/h, prestazioni adeguate. Parliamo di consumi: dal test sono usciti 3,6 litri per 100 km, non male. Come dicevo il motore va e l’erogazione è centrata. Ricordo a tutti che la Voge Trofeo 350AC costa 4.590 euro, quindi è una moto abbastanza economica. Riesce a fare venire il sorriso, e del resto non servono componenti assurdi per fare una buona moto, basta che l’insieme funzioni e ci si diverte.

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