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Yamaha: arriva l’erede della TDM

Sono "scappate" in rete le immagini della nuova crossover tre cilindri Made in Iwata. La base è quella della MT-09

1991-2015, 24 anni di carriera e un primato. Se esistono le moderne crossover, quegli ibridi tra moto da enduro e stradali con manubrio alto, sospensioni rialzate e ruote prettamente stradali, il merito è tutto suo, della TDM, che si è di fatto inventata un segmento che non c’era. Si tratta di un modello costantemente in listino per molti anni consecutivi e senza troppi stravolgimenti, tra cui un paio di restyling e un upgrade tecnico con il bicilindrico passato da 850 a 900 cc. Ora è pronto ad andare in pensione a favore di una nuova crossover.Con la TDM tra l’altro finisce un’era, quella dei motori a 5 valvole per cilindro, caratteristica tecnica che la Casa di Iwata ha cavalcato per anni (lanciata con la FZ750 e utilizzata anche sulla prima R1), poi totalmente dimenticata e che sparirà con lei. Il testimone è pronto a passare alla nuova crossover, di cui sono sfuggite in rete alcune immagini (quelle che vedete sono state pubblicate dal sito olandese MotorNieuws.nl) che la mostrano in veste defnitiva. Negli Stati Uniti si chiama Yamaha FJ-09, dalle nostre parti c’è chi azzarda che potrebbe chiamarsi ancora TDM altri puntano su MT-09X. Stai a vedere che non si chiamerà in nessuno dei modi?Inutile dire che c’è una strettissima discendenza della nuova venuta con la “piattaforma” MT-09 da cui la crossover prende telaio, motore (stessa potenza: 115 cv, ma con mappature piu “morbide” e i D-Mode con tre mappature specifiche), forcellone e freni. In più per la nuova Yamaha arriva anche il controllo di trazione, grazie anche all’adozione del ride by wire (Yamaha YCC-T) di cui Yamaha è pioniera (lo ha montato per la prima volta sulla R6). Come per tutte le MT, anche in questo caso è stata tenuta in massima considerazion la riduzione dei pesi, non a caso la MT-09 pesa solo 210 kg in ordine di marcia. Attenzione anche all’ergonomia e al comfort, con la sella regolabile su due posizioni, come il manubrio, anch’esso regolabile  e il cupolino capace discorrere per 25 mmTutte nuove, invece, le sovrastrutture, che inseriscono senza dubbio la nuova Yamaha tre cilindri nel segmento che la sua stessa progenitrice ha creato, quello popolato da Kawasaki Versys, Ducati Multistrada, Aprilia Caponord, Triumph Tiger 1050 e la nuova BMW S1000XR anch’essa attesa all’EICMA. Segmento in cui la Yamaha – se continuerà la buona abitudine di proporre moto a prezzi molto concorrenziali – potrà dire la sua grazie a un mix tra prestazioni, leggerezza e prezzo che abbiamo già potuto apprezzare sulle MT.

 

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