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McLaren 12C GT Sprint

Assetto ribassato di 40 mm, setup racing delle sospensioni adattive e sistema d’aspirazione derivato dalla versione GT3. Ecco i plus dell’inedita 12C destinata ai track day. Non muta la potenza (625 cv) del V8 3.8 biturbo. Costa un’inezia: 232.000 euro

Un giocattolo da 232.000 euro. Nato per i track day e pertanto non omologato per l’utilizzo stradale. Il cui obiettivo è colmare il gap emozionale tra la “normale” 12C e le versioni racing GT3 e GT Can-Am. McLaren festeggia il Festival della velocità di Goodwood con una serie limitata (20 esemplari) destinata ai gentlemen driver.

La base telaistica non cambia: monoscocca in carbonio. Ciò che muta rispetto a 12C è la taratura delle sospensioni adattive, modificata in funzione del ribassamento dell’assetto di 40 mm e dell’utilizzo di pneumatici slick. Variazioni che portano in dote interventi al sistema idraulico di compensazione del rollio, decisamente più “consistente” rispetto a quanto previsto per la versione stradale. Upgrade in chiave racing, del resto, sono estesi anche al controllo della trazione e alla logica di gestione dell’alettone a incidenza variabile.

Nessuno stravolgimento, ma alcuni affinamenti per il V8 3.8 biturbo. Forte della lubrificazione a secco, eroga 625 cv a 7.500 giri/min e 61,2 kgm da 3.000 a 7.000 giri, analogamente a 12C. Costruito in Gran Bretagna dallo specialista Ricardo su specifiche della Casa di Woking, è dotato di albero motore piatto. Sovralimentato mediante due turbocompressori MHI, raggiunge un regime massimo di 8.500 giri e beneficia della distribuzione a doppio albero a camme in testa per bancata. Rispetto alla configurazione standard adotta radiatore e circuito di raffreddamento derivati dalla versione GT3. Da tradizione, lavora in abbinamento a una trasmissione a doppia frizione a 7 rapporti, laddove la citata GT3 si affida invece a un’unità sequenziale a 6 marce.

Sotto il profilo aerodinamico GT Sprint mutua da GT3 lo splitter anteriore, le prese d’aria maggiorate, l’estrattore e il sistema d’aspirazione. L’impianto frenante sfrutta dischi carboceramici anziché in acciaio. Ai consueti cerchi posteriori da 20” viene preferita una soluzione monodado da 19”, analoga all’avantreno, Made in OZ Racing. La vocazione pistaiola si completa di roll-bar, impianto antincendio e sedili compatibili con il collare Hans.

Realizzata in 20 esemplari, GT Sprint può essere ulteriormente personalizzata grazie ad appendici aerodinamiche in fibra di carbonio di stretta derivazione GT3, prevedendo altresì la sostituzione del parabrezza standard con un analogo componente in policarbonato. E il climatizzatore? Resta al suo posto. Gentlemen driver sì, ma senza soffrire…

 

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