RIDE
Ci voleva il fango! Certo che trovarlo dopo più di cento giorni di siccità nell’Italia del nord è davvero difficile. Allora ci accontentiamo di sasso smosso, dell’ottimo fondo di terra compatta e di un pizzico d’asfalto. Una ricetta che sazia quasi completamente la nostra fame di conoscenza del nuovo Metzeler Karoo 4. Difficile in una prima presa di contatto percepire l’effettivo miglioramento di un pneumatico rispetto al suo predecessore. Perché ciò possa avvenire servirebbe una comparazione/valutazione in tempo reale, con la stessa moto e sullo stesso identico percorso, supportati non solo dalle sensazioni ma anche dalla raccolta dati.Alcuni dati però ci sono stati forniti dai tecnici Metzeler e sono molto interessanti, a partire dalla sicurezza: in condizioni di bagnato a una velocità di 85 km/h il Karoo 4 percorre quasi due metri in meno in caso di frenata di emergenza. Analoga condizione si presenta nella guida sul bagnato e con temperature basse, con la nuova gomma che ha una velocità di percorrenza superiore in curva.
Difficile fermarla
La Karoo 4 veste bene tutte le maxi enduro che sono riuscito a guidare nel breve tempo del test: BMW R 1250 GS Adventure, Honda Africa Twin Adventure Sports e Ducati Multistrada V4 S. Tre ciclistiche, tre motori, tre stili di guida diversi: eppure la sensazione di buon adattamento del pneumatico a ogni moto è evidente. Trovo sempre un avantreno che infonde sicurezza in ingresso curva e un posteriore che attacca con decisione e che derapa in modo controllato. Solo in sella alla GS Adventure ho sentito meno feeling davanti, complice il Telelever che comunica poco, e il serbatoio completamente pieno che porta tanto peso davanti.
Consigli di guida
La ridotta rumorosità di rotolamento riscontrata nella guida sull’asfalto porta a dimenticarsi che le Karoo 4 hanno il tassello vivo e un rapporto svantaggioso pieno/vuoti se paragonati alla neonata Metzeler Tourance Next 2 che abbiamo provato nella stessa giornata. Queste considerazioni vanno fatte per due motivi: la carcassa è più morbida, il grip è minore e sia l’azione frenante sia la discesa in piega deve essere fatti in modo fluido e poco aggressivo.