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Prova Garmin Edge 510

Un mese intenso in compagnia del nuovo Bike computer GPS dello specialista americano. Un mondo di informazioni in un piccolo gioiello di tecnologia.

Lo so, forse sono un “fissato”, il classico ingegnere che si affida sempre ai numeri. Ma da quando pedalo e corro ho sempre cercato di avere il massimo delle informazioni dalla mia “strumentazione” di bordo. Se mentre pedalo sto sputando un rene, mi piace avere il conforto dello strumento che mi segnala che quella “salitella” è al 18%. Mi piace tenere sotto controllo i giri del mio motore con un cardiofrequenzimetro e mi piace poi trastullarmi con i grafici una volta rientrato alla base tenendo memorizzati i dati delle mie uscite. L’ho sempre fatto unendo le funzioni più strumenti il classico ciclocomputer e, ultimamente lo smartphone che ho farcito di app sportive. Poi, ho provato il Garmin Edge 510 e ho capito che potevo fare a meno di tutto, nei suoi 5 centimetri scarsi il 510 mi ha offerto tutto quello che cercavo e anche qualcosa in più, tipo la misurazione della cadenza che mi ha insegnato molte cose sulla mia pedalata “tipo”.

Due bici differenti, una MTB e una da corsa, due supporti differenti (per la MTB il classico supporto sulla pipa, per la BDC ho preferito il nuovo montaggio con staffa frontale perché si ha una migliore visibilità), due profili differenti con schermate personalizzate per ogni esigenza (se ne possono creare davvero tante) il Garmin si è rivelato davvero uno strumento interessante per chi vuole praticare il ciclismo a tutti i livelli ed è interessato a tenere sotto controllo le proprie performance. Non è un caso che Garmin (acronimo di GARy Barrell e MIN Kao) dal nome dei fondatori sia considerato leader nel mercato dei GPS. Già dalla confezione l’Edge 510 si presenta al meglio la dotazione è davvero ricca. Oltre allo strumento e al caricatore, alla staffa frontale, troviamo altri due fissaggi per pipa, il sensore di cadenza/velocità (va montato con attenzione per farlo funzionare al meglio) la fascia cardio e il manuale di istruzioni. 

L’installazione è semplice, navigare nei molti menù lo è altrettanto e ho impiegato pochissimo tempo a familiarizzare con le schermate dello strumento personalizzandole a mio piacimento. Poi, non è rimasto che pedalare, su strada e fuori per un mese intero, tutti i giorni con una durata della batteria pressochè infinita. L’Edge è rapidissimo a trovare il segnale GPS e molto stabile nel mantenerlo anche in condizioni critiche (esempio nelle gallerie) perdendolo solo nelle gallerie più lunghe per riprenderlo immediatamente una volta fuori. Il sensore di velocità in questo caso riesce ad ovviare alla mancanza di segnale, continuando a rilevare velocità e distanza così nella registrazione non ci sono buchi.

Se poi volete divertirvi con gli amici potrete sfruttare la connettività dell’Edge, capace di connettersi tramite Bluetooth a uno smartphone per registrare tutti i dati e per farvi seguire dagli amici grazie al sistema Garmin Connect, e visualizzare condizioni, e prevsioni meteo, oppure scaricare percorsi e allenamenti da cellulare per inviarli all’Edge. Volendo poi è già predisposto per i nuovissimi sensori di potenza Garmin Vector. Insomma non è più solo un ciclocomputer, il Garmin Edge 510 (e il fratello maggiore 810 che in più offre anche le mappe, assenti invece sul 510) è un computer vero e proprio ed è anche uno strumento social. Per 299 euro è davvero difficile chiedere qualcosa di più.

 

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