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Prova Aprilia Tuono V4 1100 Factory

Costa 18.990 euro f.c. ed è l'evoluzione finale della hyper naked più amata in Europa. Esaltante la guida, funzionali le sospensioni semiattive

RIDE

Posizione di guida con manubrio largo e leggermente spiovente, sella a 825 mm da terra, pneumatici Pirelli Supercorsa (120/70 anteriore e 200/55 posteriore) e un rombo coinvolgente già al minimo: il primo approccio con l’Aprilia Tuono V4 1100 Factory promette bene. D’altra parte la storia di questa moto, iniziata nel 2002 con il motore bicilindrico, è costellata di successi, anche commerciali e specialmente all’estero, dove è più apprezzata che in Italia.Parto con l’impostazione delle sospensioni semiattive su A2 Sport, che a detta dello staff Aprilia dovrebbe essere la migliore per affrontare le statali che ci porteranno al Monte Bondone e poi sulle più belle strade della bassa provincia di Trento. Il primo elemento che colpisce è il relativo comfort offerto dalla taratura di forcella e ammortizzatore: rispetto agli assetti “sportivi” generalmente necessari per ottenere il massimo delle prestazioni, qui il compromesso è orientato a rendere più piacevole la permanenza in sella, senza però rinunciare a un assetto rigoroso. In movimento l’azione del sistema Öhlins Smart EC 2.0 è molto discreta, quasi inavvertibile, e questo ne testimonia l’efficacia: poco invasivo, esalta il potenziale della ciclistica Aprilia senza costringere ad alcuna rinuncia sul fronte della guida sportiva ma rendendo la moto più versatile e quindi adatta alle strade di tutti i giorni, non certo impeccabili. Anche la modalità A1 Track, a patto che l’asfalto sia in buone condizioni, rappresenta una valida opzione per l’uso stradale, perché a fronte di un setup leggermente più rigido rispetto all’A2 non dimentica la necessità di assorbire buche e avvallamenti della strada.

La taratura delle modalità elettroniche pre-impostate può comunque essere personalizzata, variando i parametri da -5 a +5 (la base è 0), qualora le regolazioni individuate dai tecnici Aprilia e Öhlins in fase di sviluppo non siano le più gradite al pilota. Tutto ciò tramite il joystick sul blocchetto elettrico di sinistra, comodo da usare e perfetto per muoversi tra i tanti menu del sistema. L’importante è ricordarsi che, a differenza di altri parametri come il controllo di trazione, che si regola anche in movimento con i comodi tasti sotto la manopola sinistra, il sistema Smart EC 2.0 può essere gestito solo a moto ferma. Rapporti del cambio: sulla Tuono V4 1100 Factory la prima non è pensata soltanto per la partenza ma è sufficientemente lunga da permetterne – e anzi, consigliarne – l’uso nei tornanti, anche quelli non troppo stretti. Ne abbiamo affrontati molti durante la prova ed è stato un piacere inserire la prima in ingresso, sfruttando l’efficacissimo cambio elettronico (quindi senza tirare la frizione), utilizzare la marcia per la fase di percorrenza, accelerare con cattiveria in uscita e passare alla seconda quando già il controllo dell’impennata era intervenuto per mantenere la ruota a pochi centimetri da terra… Frammenti del gusto di guida che è il fattore distintivo di questa moto: mai così efficace, mai così divertente.

L’impianto frenante della Tuono V4 1100 Factory non è soltanto bello da vedere: dopo qualche pinzata di riscaldamento, la coppia di dischi anteriori di 330 mm di diametro e le pinze Brembo M50 monoblocco danno prova di potenza e facilità di gestione, anche se non disdegnerei una risposta ancora più aggressiva alla prima pinzata. Le vibrazioni si sentono, soprattutto ai medi regimi, ma passano in secondo piano nella valutazione generale, che tra i punti di forza annovera il motore: elastico e vigoroso, stupisce ai medi regimi ma convince fino alla zona rossa. Difficile trovare di meglio, come del resto ha dimostrato la prova della più recente RSV4, eclatante per potenza e prestazioni.Che si tratti di tornanti, curve ad ampio raggio – terreno di caccia della Tuono, dove le migliori supersportive rischiano grosso a sfidare l’hyper naked italiana – come di una “esse” veloce, questa Aprilia incarna il sogno dello smanettone stradale. Una categoria di motociclisti a torto considerata minoritaria, che annovera molti appassionati, che hanno “navigato” negli anni tra le 600 sportive e le Superbike replica, senza disdegnare qualche potente enduro stradale. Li riconosci da come guidano, coltello tra i denti, sguardo proiettato alla curva successiva: per la traiettoria, certo, ma anche perché potrebbe sbucare dal nulla una pattuglia della Stradale, e poi chi glie lo spiega… Per loro e per chi pensa ancora al motociclismo come a un viaggio emozionante – e il più possibile breve – tra una curva e l’altra, la Tuono V4 1100 Factory è la risposta. Forse la risposta definitiva, forse no: in Aprilia sono abituati a spostare l’asticella sempre più in alto. La risposta di un ingegnere alla mia domanda sulla potenza del motore (“Quanti cavalli vuoi?”) la dice lunga sulle possibilità di ulteriore sviluppo.

 

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