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Tutta nuova
“A brand new bike”: a parte il motore, che arriva dall’XDiavel con opportuni adattamenti, tutto è nuovo sul Diavel 1260, a chiarire che non si tratta di un pur esteso restyling ma di una moto riprogettata. A Bologna ci credono e proiettano questo modello in un futuro almeno quinquennale, dove è lecito ipotizzare vendite di sostituzione pari a metà dell’attuale parco circolante.L’ergonomia è un punto fermo, perché è piaciuta: sella bassa (780 mm), manubrio largo e pedane centrali contribuiscono a mettere comodo il pilota, che sul nuovo modello può contare sulla maggior escursione della sospensione posteriore (da 120 a 130 mm) e quindi su un comfort presumibilmente superiore rispetto al passato. Decisiva in questi termini è la nuova forma della sella, più stretta davanti e in generale meno vincolante nei movimenti.
Più maneggevolezza
L’obiettivo numero uno del progetto, però, è l’aumento della maneggevolezza. Ecco perché il telaio è nuovo: ora il motore ha funzione portante, il monobraccio fuso in lega di alluminio è stato ridisegnato ed è più corto; il cannotto di sterzo più chiuso, con angolo di 27° invece che 28°. L’interasse, invece, è cresciuto a 1.600 mm (da 1.580 mm), un dato in apparente contrasto con gli altri ma che dipende dall’inserimento del nuovo motore, più lungo e arretrato perché i radiatori dell’acqua e dell’olio sono frontali mentre erano laterali sulla precedente unità. L’avancorsa è passata da 130 a 120 mm.A proposito di motore, qui c’è il DVT di 1.262 cc da 159 cavalli di potenza e 13,1 kgm di coppia, rispettivamente 7 cavalli e 0,3 kgm in più rispetto alla configurazione proposta per l’XDiavel. Un’altra peculiarità è la trasmissione finale a catena anziché a cinghia, come anche la mappatura, con curve di potenza e coppia pensate per un utilizzo più sportivo. Aspirazione e scarico possono contare sul variatore di fase Desmodromic Variable Timing (DVT) che dà il nome al motore e ottimizza l’erogazione; confermata la presenza di due candele per ciascun cilindro (Dual Spark).
Supporto elettronico
Considerato il lasso temporale dal lancio del primo modello e dal restyling del 2014, il comparto elettronico del Diavel 1260 S può contare su un significativo incremento di funzioni e di efficienza. Sulla base dei dati rilevati dalla piattaforma inerziale a 6 assi funzionano sistemi come l’ABS Evo Cornering Bosch (3 livelli), il controllo di trazione e quello di impennata, entrambi su otto livelli. Non mancano l’assistenza alla partenza (Ducati Power Launch Evo su tre livelli) e il Cruise Control. L’ABS Evo Cornering Bosch nel primo livello di intervento non rileva né la curva né il sollevamento della ruota posteriore. La funzione cornering è attiva al livello 2, mentre al livello 3 tutti i controlli sono inseriti.Il Diavel 1260 è proposto nella sola colorazione Sandstone Grey con telaio nero; due le opzioni per il Diavel S, Thrilling Black & Dark Stealth, combinazione di tonalità scure con diverse finiture e telaio rosso, oltre al Sandstone Grey con telaio nero.
In due versioni
Le principali differenze tra il Diavel 1260 e il 1260 S riguardano la forcella Ohlins con steli di 48 mm di diametro (Marzocchi da 50 mm sulla standard), l’ammortizzatore anch’esso Ohlins completamente regolabile – sulla standard si può intervenire su precarico e idraulica in estensione -, la sella specifica con materiale dedicato e inserto in alluminio, le pinze Brembo M50 (invece che M4.32), i cerchi a 10 razze (14) lavorati alle macchine utensili e il cambio elettronico, di serie sulla S. Come sempre le proposte di personalizzazione sono numerose e di qualità, sia per allestire la moto in senso più turistico, con borse e parabrezza, sia per enfatizzarne il design originale, tramite componentistica Rizoma dedicata.Tramite la Ducati Link App è possibile impostare la modalità di viaggio, cioè la combinazione di Load Mode e Riding Mode, nonché personalizzare dallo smartphone i singoli parametri (ABS e controllo di trazione, ad esempio) di ciascun Riding Mode. L’app mette a disposizione informazioni utili sui tagliandi, il manuale d’uso, la localizzazione dei Ducati Store, la registrazione delle prestazioni e degli itinerari di viaggio, da condividere eventualmente con la community Ducati.