DRIVE
Resta quindi da capire se tutto questo, una volta su strada, fa la differenza. Anche se lo schienale si regola a scatti, trovare la propria posizione ideale al volante non è poi così difficile. Sul tunnel centrale della Honda HR-V Sport troneggia una leva del cambio corta, che s’ispira – per stessa ammissione dei tecnici – a quella della (indimenticabile) S2000.
SENTI COME CAMBIA
E in effetti, il déjà vu alla prima cambiata è tangibile: i movimenti della leva sono così corti e precisi che scegliere il CVT sarebbe, onestamente, un delitto. Il percorso di prova in terra portoghese inizia in autostrada, dove il 1.5 VTEC turbo non disturba, anche se gira, a 130 km/h, poco sopra i 3.000 giri in sesta. L’orecchio avverte una certa quantità di fruscii provenienti dalla zona degli specchi, mentre il pavimento è davvero ben isolato. Niente male nemmeno la risposta delle sospensioni, curata nonostante il già citato irrigidimento.
ARRIVANO LE CURVE
La sorpresa più grande si palesa dove l’asfalto diventa un toboga, perché qui la HR-V dimostra di sopportare ben volentieri anche le andature più brillanti. Il sistema di ammortizzatori sul telaio contribuisce a contenere il rollio e i Michelin Primacy da 18” si aggrappano con insospettabile convinzione all’asfalto: facile mantenere un passo svelto senza fatica. Lo sterzo è piacevolmente consistente e preciso ma si avverte la demoltiplicazione variabile, bisogna prenderci un po’ la mano. Il 1.5 turbo VTEC non è un motore rabbioso come il suo nome farebbe credere, preferisce spingere con ferma decisione senza strappare le braccia dal volante. La sensazione è quella di un’auto brillante, ma mai cattiva (specie nell’erogazione, ben spalmata lungo tutto l’arco di utilizzo). Il sei marce manuale è perfetto, mentre il CVT, finché non si spreme come un limone il motore, rimane piuttosto connesso con il guidatore. Se invece si procede a tavoletta, l’”effetto lavatrice”, così come il rumore, si fa più evidente. E fastidioso.
DIVERSA DA TUTTE LE ALTRE
Tecnicamente, questa HR-V Sport sa il fatto suo: l’ottimo cambio manuale, la realizzazione del Performance Damper e le tarature di sterzo e sospensioni (confrontate con le rivali di categoria) varrebbero da sole il prezzo del biglietto. Per una SUV compatta pratica, spaziosa quanto basta e sicuramente diversa da tutte le altre. Resta da capire quanti – visti i tempi – siano pronti a mettersi in garage una piccola sport utility benzina con tutti questi cavalli sotto al cofano, ad un prezzo di circa 30.000 euro. In ogni caso, a listino rimangono sia il 1.5 benzina VTEC da 130 cv (da 22.550 euro) sia il 1.6 turbodiesel da 120 cv e 300 Nm (da 27.300 euro). Tutti, naturalmente, a trazione anteriore.