fbpx

Suzuki Ignis, 3,7 metri e un motore 1.2 possono bastare per farne un SUV?

La risposta in questa prova di tutta la gamma (2WD, 4WD e cambio automatico), in città, extraurbano e offroad

Un CVT che supera i preconcetti

Premessa: non ho mai amato il cambio a variazione continua, il CVT (optional a 1.200 euro). Ho sempre trovato inadeguato, per un’auto moderna, l’effetto “trascinamento” che genera. Ecco perché, quando sono sceso dalla Ignis con cambio manuale e sono salito su quella con cambio CVT, le mie aspettative erano molto basse.Suzuki Ignis restyling vista posteriorePoi, la sorpresa. Un po’ grazie alla generosità del motore in basso, un po’ grazie al contributo dell’elettrico e, perché no, anche ai soli 965 kg della Ignis con CVT (leggera come tutte le Suzuki), in pianura il regime del motore è sempre fra i 1.500 e i 2.500 giri, se non si accelera a fondo. Sui colli nei pressi di Torino, in salita, il regime medio si alza fino a circa 3.500 giri. Risultato: il comfort acustico è nettamente superiore alle aspettative.

Ancora più SUV nel look
Più “matura” dentro
Coppia più in basso
Un CVT che supera i preconcetti
E quando l’asfalto finisce…
Prezzi da 16.500 a 19.250 euro

Articoli correlati
Prova Honda X-ADV 750 my 2025
Ducati Hypermotard 698 Mono
Lamborghini Huracan Sterrato, così improbabile, così irresistibile
A Capo Nord con Volkswagen California
Hyundai Ioniq 9: stile inedito e fino a 7 posti per il nuovo SUV elettrico
KTM 790 Adventure, il 2025 è arrivato
Prova BMW M5 G90 - Gioco di prestigio