Da cosa si riconosce la qualità? Dalle dimensioni? Dal prezzo di acquisto? I parametri che portano un automobilista a giudicare un prodotto possono essere i più disparati. Alcuni, però, possono anche portare fuori strada. Nel caso della Kia Rio abbiamo dimensioni compatte e prezzo altrettanto compatto, dotazioni senza eccessi e materiali normali, ma…LIVEPartiamo dal look. La Rio di terza generazione è nata dalla matita di Peter Schreyer, già capo dello stile Audi. Il family feeling con gli altri modelli della Casa è garantito dal frontale: spiccano, infatti, la mascherina a “naso di tigre” e l’ampia presa d’aria, già vista sulla Picanto. La linea di cintura è piuttosto alta; la nuova Kia Rio presenta un motivo ad ala lungo le portiere che, attraverso il gruppo ottico posteriore, arriva fino alla coda. Tutto ciò conferisce un’immagine sportiva e moderna, che la differenzia profondamente dalle versioni precedenti, troppo austere e anonime per piacere al pubblico europeo. Rispetto alle sue progenitrici, la Rio cresce anche come ingombri: più lunga di 5,5 cm, più larga di 2,5, si allunga anche il passo per un totale di 7 cm, in compenso si abbassa di 1,5 cm. La versione della nostra prova è la Ex Plus. Il suo aspetto è reso più attraente dai vetri oscurati e dalle luci posteriori a led.Gli interni sono allestiti con uno stile sobrio ma anche qui la Rio non rinuncia a un tocco di sportività, garantita dalla forma del volante e dai sedili avvolgenti. Pur senza voli pindarici la console è ben riuscita con i comandi per climatizzatore, lunotto termico e ricircolo dell’aria sempre a portata di mano. Le plastiche della versione Ex Plus sono morbide e di buona qualità. Di serie le prese 12V e Usb/Aux, davanti al cambio e facilmente accessibili.Tre le motorizzazioni: un benzina 4 cilindri 1200 di cilindrata e due diesel, 3 cilindri 1100 e 4 cilindri 1400; altrettanti i livelli di allestimento, 3 o 5 porte. Il base, LX, ha una dotazione di serie già ben nutrita e comprende climatizzatore, 6 airbag, controllo elettronico di stabilità e stereo, al prezzo di 11.250 euro nella versione 1.2 3 porte. La versione EX costa 510 euro in più e offre il bracciolo centrale anteriore e alcuni dettagli estetici in tinta con la carrozzeria. Il modello in prova era inoltre dotato del sistema di illuminazione in curva: niente fari che girano seguendo il volante ma sterzando a destra o a sinistra si accende il fendinebbia del lato interno alla curva, migliorando la visibilità. Comodo, molto comodo.In cima al listino c’è la EX Plus, per cui bisogna aggiungere altri 1.500 euro e che offre volante e pomello del cambio in pelle, fendinebbia, alzacristalli elettrici e cerchi in lega da 16”, oltre ai già detti vetri oscurati e luci a led. Alla versione 1.1 è riservato il sistema ISG (Idle Stop & Go), che contribuisce a ridurre consumi e inquinamento. Ottima, come al solito, la garanzia offerta da Kia: 7 anni o 150.000 km. Non è più una novità, ma non sono in molti ad offrirla, meglio ricordarlo…DRIVEEntrando nella Kia Rio si avverte subito che dell’aumento delle dimensioni esterne ha beneficiato anche l’abitabilità. Lo spazio è discreto sia per i posti anteriori sia per quelli posteriori. Anche il bagagliaio ha una buona capacità di carico (da 288 a 923 litri ribaltando completamente lo schienale), anche se la capacità di stivare i bagagli è un po’ sacrificata dalla conformazione del posteriore della vettura, che richiama quello di una coupé. Il sedile del guidatore e il volante sono regolabili in tutte le direzioni. La visibilità anteriore mi è sembrata buona mentre quella posteriore è un po’ pregiudicata dal lunotto inclinato e di dimensioni ridotte. Nelle manovre, quindi, si fatica un po’ a percepire le dimensioni del retrotreno, tenuto conto anche dei vetri oscurati della versione Ex Plus e dell’assenza dei sensori di parcheggio (non ci sono nemmeno come optional).Se di qualità bisogna parlare non si può prescindere dall’ottima insonorizzazione: il quattro cilindri 1400 è alquanto silenzioso e non trasmette vibrazioni. Con la Rio, quindi, si viaggia davvero sul velluto, anche quando il motore gira agli alti regimi, che a dire il vero in autostrada difficilmente si raggiungono grazie al cambio a sei rapporti che ha una sesta piuttosto distesa. A velocità sostenuta si avvertono solo il rotolamento delle gomme e la resistenza aerodinamica e, tra le varie “silenziosità” della Rio, mettiamo anche quella della ventola della climatizzazione, mai fastidiosa anche quando utilizzata alla massima velocità. Può sembrare una cosa scontata, questa, ma in questa categoria non lo è affatto. Il pedale della frizione e la leva del cambio sono particolarmente morbidi. I sei rapporti sono anche ben distanziati, con la classica sesta lunga che in autostrada fa girare poco il motore. L’unica critica che si può muovere al cambio è che talvolta è poco preciso negli innesti veloci.La Kia Rio trasmette un buon feeling di guida: l’assetto nella versione che abbiamo provato è abbastanza rigido ma mostra un buon bilanciamento, con l’auto che si mantiene sempre neutra senza accusare un sottosterzo eccessivo. La guida efficace si paga, però, sullo sconnesso, dove risulta forse un po’ carente la capacità di assorbimento delle sospensioni.Le prestazioni non sono da supersportiva, ma 90 i cavalli di potenza dichiarati per il 1.4 diesel consentono di tenere medie autostradali a prova di Tutor senza problemi (volendo si toccano i 172 km/h effettivi) e di muoversi spigliati anche nel misto. Inoltre, i 220 Nm disponibili a soli 1750 giri al minuto assicurano un’ottima prontezza di risposta del motore e una guida gradevole, quasi il motore fosse di cilindrata superiore.Nei giorni di prova della Rio le soste al distributore sono state davvero poche: abbiamo registrato un consumo di circa 15 km/l nella guida in città; poco più di 20 km/l nel tratto extraurbano; cercando di stare leggeri sul pedale dell’acceleratore abbiamo anche ottenuto un ottimo 23,4 km/l.