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Pinarello Dogma K8-S, la prima con l’ammortizzatore

Dopo quello dei freni a disco cade anche il tabù degli ammortizzatori sulle bici da corsa. Si chiama Dogma K8-S ed è la proposta di Pinarello per affrontare le “classiche di primavera” tutte pavé e sterrato. Il segreto? Un ammortizzatore posteriore in stile MTB

La primavera è arrivata e con essa le classiche del Nord, a cominciare dal Giro delle Fiandre disputato domenica scorsa e vinto da Alexander Kristoff su Canyon Aeroad CF SLX (presto in prova su RED).Oltre al solito spettacolo del pavé e dei muri belgi, la gara è stata interessante per un altro motivo e cioè per la presenza di una bici tutta nuova portata in gara dal Team Sky, la Dogma K8-S. Non c’era occasione migliore del Fiandre, temuto per il pavé e per le strade accidentate, per presentarla al pubblico. La sua particolarità è che, a differenza di Bianchi Infinito CV, Specialized Roubaix, Cannondale Synapse, Canyon Endurace, che puntano su materiali e geometrie per assorbire le vibrazioni, la K8-S è dotata di un vero e proprio ammortizzatore posteriore, fissato su un perno posizionato sul tubo sella. Una scelta rivoluzionaria che va contro tutte le certezze tecniche che abbiamo avuto fino a oggi. Non è la prima volta che i costruttori, cercando di migliorare le performance degli atleti sul pavé, ci provano con le bici da corsa ammortizzate: in passato però sono state tutte bocciate perché i vantaggi dell’ammortizzatore erano ampiamente superati dagli svantaggi della maggiore flessibilità del telaio e della conseguente minore reattività della pedalata.Pinarello pare aver risolto tutti i problemi con la Dogma K8-S. Si dice che questo sistema sia stato messo a punto grazie anche alla collaborazione con Jaguar, sponsor e partner tecnico del Team Sky. Fatto sta che ricorda molto quelli visti sulle mountain bike degli anni ’90. Un’altra particolarità del telaio della nuova Dogma sono i foderi verticali, molto appiattiti per contribuire ad assorbire le vibrazioni.”Dal momento in cui si monta in sella, ci si rende conto subito della differenza, soprattutto sul pavé”, ha detto Sir Bradley Wiggins, uomo di punta del Team Sky. Il campione del mondo a cronometro ha aggiunto: “Non ho mai guidato niente di simile prima d’ora sul pavé. È il terreno più estremo su cui andare in bicicletta. Il modo in cui ci si sente, la sua aerodinamica, la rigidità e la maggiore flessione nella parte posteriore, cambia le regole del gioco del ciclismo. Questa è la prima volta che qualcuno ha esaminato le esigenze del pavé e ha fatto una bici appositamente per questo tipo di percorso. La differenza in fase di test tra i ragazzi che usavano il K8-S e quelli che non l’avevano era davvero notevole. Ci dà molta fiducia e un enorme vantaggio sul pavé.” Quest’anno il Fiandre l’ha vinto ancora una bici tradizionale: Pinarello, però, ha rotto il ghiaccio.

 

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