“Nell’ultracentenaria e gloriosa storia di Alfa Romeo, nessun’altra azienda ha dato un contributo così elevato quanto Zagato, attraverso 100 anni di lunga e instancabile collaborazione.“. È così che Nori Harada, Vice President Design ZED, spiega quale sia stata la molla che ha spinto l’atelier milanese a decidere di realizzare una fuoriserie che suggellasse la partnership con il Biscione. La macchina in questione è qui sotto i vostri occhi e vi conviene guardarla bene. L’Alfa Romeo Giulia SWB Zagato – questo il suo nome – finirà infatti nella collezione privata di un belga e difficilmente la incontrerete su strada.
Giulia SWB, a passo corto
Il cliente, che l’ha spuntata su un nutrito lotto di altri pretendenti, ha voluto che l’Alfa Romeo Giulia SWB Zagato fosse realizzata sulla base della Giulia Quadrifoglio a cambio manuale. La macchina è stata quindi aggiornata da Zagato nei contenuti alla GTAm. In altre parole è stata portata a circa 540 CV. Come racconta TopGearItalia.com – e come avrà fiutato che conosce l’inglese e la storia dell’auto – il pianale è stato invece accorciato. La sigla SWB sta infatti per Short Wheel Base, letteralmente a passo corto.
Lo zampino della Casa madre
Lo studio di Design ha goduto sin dall’inizio del supporto di Alejandro Mesonero (Head of Alfa Romeo Design) e della sua squadra. Le fasi di ideazione, sviluppo e produzione della Giulia SWB sono state gestite internamente da Zagato, che ha tratto ispirazione dalla stirpe delle SZ. “Il frontale è caratterizzato dal concetto 3+3 dei proiettori ampiamente raccontato sulle nuove Alfa Romeo, ma anche di quella SZ degli anni 90.” racconta Mesonero, aggiungendo “La cabina, totalmente in carbonio ripropone un altro elemento caratteristico del marchio con le due gobbe sul tetto alla ricerca della riduzione dell’altezza, migliorando l’aerodinamica senza influire sull’ergonomia interna. Al posteriore la “coda tronca”, soluzione di stile tipica della carrozzeria Zagato, aerodinamica e visivamente molto potente.“.
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