Una domanda spesso ricorrente, parlando di maxi enduro, è come facciano delle moto da 170 cavalli e più di 200 kili a secco ad andare bene anche in fuoristrada. Per provare a dare una risposta sono andato a Nipozzano per partecipare al DRE, acronimo di Ducati riding Experience. Un evento dalla durata di due giorni, nei quali Ducati mette a disposizione dei propri clienti, le sue moto più orientate al fuoristrada per apprendere le tecniche di guida basilari e scoprire i segreti per preparare un vero e proprio viaggio on/off. Durante il weekend erano presenti la Ducati Multistrada V4 S (punta di diamante della gamma adventure di Borgo Panigale), Multistrada 950 e Scrambler Desert Sled.
La tentazione di scoprire fino a che punto la Ducati Multistrada V4 S fosse adatta alla guida lontano dall’asfalto era parecchia e questo rendeva il weekend decisamente interessante. Altro tema molto interessante di questa prova era sicuramente l’elettronica. Sviluppata in collaborazione con Bosch, l’elettronica della Multistrada è un plus – a mio avviso – irrinunciabile in grado di mettere a proprio agio chi si mette alla guida dell’ammiraglia di Borgo Panigale.
Ergonomia in sella
Per raccontarvi come va la Ducati Multistrada V4 S lontano dall’asfalto, ho deciso di partire dall’ergonomia, che dal mio punto di vista è un aspetto fondamentale per una moto da “fuoristrada”. Una corretta posizione in sella permette di avere un buon controllo della moto anche nei tratti più impegnativi. Parlando proprio di ergonomia non posso che fare i miei complimenti a Ducati.
Il salto in avanti rispetto alle precedenti generazioni è notevole, la guida in piedi non è affatto male e la triangolazione sella, manubrio e pedane è decisamente azzeccata. Piccolo appunto sul freno posteriore che ha la leva un po’ in bassa anche se, una volta fatta l’abitudine, si riesce ad utilizzare senza troppi problemi.
Quattro cilindri a 360 gradi
Ho deciso di descrivervi il motore senza troppi giri di parole. Siccome questa moto l’abbiamo già provata e non vi direi nulla di nuovo dicendovi che va forte in una maniera esagerata. Vorrei parlare invece di quello che è stato il mio pensiero quando è uscita questa moto e come è cambiato dopo averla provata.
Quando Ducati ha presentato la Multistrada V4 S ha sottolineato come, questo nuovo concetto di maxi enduro fosse più performante in fuoristrada rispetto alla generazione uscente. Onestamente ero un po’ scettico, perché diciamocelo, fare fuoristrada con quattro cilindri non è proprio come farlo con due… ma dopo averla provata su vari tipi di terreno mi sono dovuto ricredere, soprattutto per via dell’elasticità che offre questo motore: non strappa, non mette mai in difficoltà e mette sempre a disposizione sufficiente coppia per superare gli ostacoli che ci si può trovare davanti.
Ciclistica
Spostandoci sulla ciclistica devo dire che le sospensioni elettroniche funzionano bene. Mi è piaciuto molto il comportamento della forcella. I livelli disponibili sono tre, ma il livello che ha risposto meglio alle mie esigenze – e a quelle dei vari percorsi che abbiamo fatto – è sicuramente il medio. Con questa configurazione la forcella assorbe molto bene qualsiasi ostacolo e nonostante l’escursione sia relativamente poca (170 mm) non mi è mai capitato di andare a pacco. Sottolineo anche il buon funzionamento del monoammortizzatore, anche ho notato una risposta un po’ secca soprattutto quando il fondo è un po’ irregolare. Una caratteristica che tende ad allungare un po’ gli spazi di frenata. Anche se devo ammettere che per fare quello che in molti chiamano “adventure” non credo che possa essere un gran problema.
Per quanto riguarda l’impianto frenante vorrei fare una menzione d’onore per il freno anteriore. Nonostante non sia possibile – per legge – disinserire l’ABS, la frenata è sempre molto modulabile e la gestione del sistema anti bloccaggio è degna di nota. Infatti l’ABS entra solo quando necessario, evitando così di allungare troppo gli spazi di frenata.
Chiudo il capitolo ciclistica con una piccola considerazione sulla ruota anteriore da 19″. So bene che per fare il fuoristrada vero la misura ideale per la ruota anteriore sono 21″, ma vi posso garantire che il 19″ di questa Multistrada si comporta davvero molto bene, considerando anche il beneficio che ne trae la guida stradale grazie ad una superficie d’appoggio più ampia. Buono anche il grip delle Pirelli Scorpion Rally, niente meno che la versione più fuoristradistica delle già ottime Scorpion Rally STR.
Elettronica
Passiamo ora a quello che, secondo me, rappresenta un punto fondamentale per una maxi enduro del 2021: l’elettronica. Nonostante questa Ducati Multistrada V4 S abbia messo in mostra delle ottime doti off road, rimane comunque una moto che supera tranquillamente i 200 kg con ben 100 CV (nella mappatura Enduro). Senza elettronica, una moto con queste caratteristiche richiederebbe delle skills di guida di gran lunga superiori alla media per essere guidata a dovere e in sicurezza. Ed è proprio in questo che viene in aiuto l’elettronica.
Entrando nello specifico vi dico subito che il controllo di trazione lavora bene, grazie anche all’ottima trazione meccanica di cui è accreditata la Ducati Multistrada V4 S. Ci tengo a sottolineare però che anche sul livello 1 – il meno invasivo – il traction control risulta sempre un po’ conservativo, soprattutto quando si va a prendere il gas in mano sui percorsi più bucati. Un aspetto che d’altro canto aiuta chi è alle prime armi, e fa divertire chi ama i traversi sulle strade bianche! Dal mio punto di vista un’elettronica settata e gestita a dovere, garantisce maggiore divertimento anche per i rider più esperti.
Sicurezza in primis
Prima di terminare la nostra prova ci tengo a parlarvi di un aspetto che apparentemente non ha molto a che fare con questa prova, ma che in realtà è fondamentale. Sto parlando del radar di cui è dotata la Ducati Multistrada V4 S, il quale permette di utilizzare il cruise control adattivo (ACC) e l’assistente all’angolo cieco (Blind Spot Detection). Il primo si occupa di mantenere e regolare la velocità in base al veicolo che precede, anche se è una moto! Il Blind Spot Detection è un dispositivo che avvisa il pilota, tramite una luce posta sugli specchietti, se la corsia di fianco alla nostra è libera.
Bene, ora immaginatevi di tornare a casa dopo una giornata di fuoristrada dove magari avete anche dovuto tirar fuori la moto dal fango. In una situazione del genere doversi fare svariati km di autostrada potrebbe richiamare un po’ il sonno. Stiamo parlando di un occasione nella quale questi due sistemi possono rivelarsi molto utili per la propria sicurezza e quella degli altri. Da sottolineare anche la fluidità con la quale funziona l’ACC, con un’uscita dal cruise molto morbida. Gli indicatori del Blind Spot Detection sono ben visibili anche quando c’è molta luce, anche se sono molto sensibili nel rilevare i veicoli dietro di noi, accendendosi anche quando si sta viaggiando in compagnia di altre moto.