Grazie Renault. Grazie per aver deliberato, ormai qualche anno fa, l’operazione Alpine A110. E grazie per aver “allungato la vita” a una tipologia di auto vissuta ormai con malcelato senso di colpa da parte di molte Case. Modelli sviluppati attorno a un solo obiettivo: il piacere di guida. Da perseguire, fra le altre cose, mediante l’adozione di un “cattivissimo e sporchissimo” (opinione non condivisa da chi scrive, nel caso non si fosse capito) motore a combustione interna.
Detto tutto ciò, è ovvio che amare macchine come la Alpine A110 o A110 S non significa comprarle: si tratta comunque di sborsare – come minimo – 60.000 euro. Cifre non alla portata di tutti, a maggior ragione in considerazione del fatto che si tratta di una due posti secchi con un bagagliaio buono giusto per il weekend in coppia. 70.650 euro, per la precisione, è la cifra richiesta per la A110 S di questo test.