La senti subito tua, ma ti fa anche capire che esige rispetto
Leggerezza significa prestazioni, certo: sul dritto e tra le curve. Significa anche, però, capacità di instaurare uno stretto rapporto uomo-macchina. O meglio: se si parla di feeling la leggerezza è un ottima base di partenza ma da sola non basta. Servono anche telaio e sterzo messi a punto come si deve. Due elementi che alla Alpine A110 S non mancano e grazie ai quali, nello spazio di poche curve, ci si sente già “intimi” con il mezzo meccanico. Il che non autorizza però a prendersi confidenze eccessive. Il motore posteriore/centrale e la trazione posteriore, infatti, se trattati con sufficienza da mani inesperte, potrebbero riservare qualche sorpresa (a ESP staccato ovviamente).
Sì perché la sensibilità al rilascio dell’acceleratore in curva è volutamente elevata, ragione per cui piede destro e cervello devono essere sempre strettamente collegati, non solo quando si dà gas ma anche quando lo si toglie. Il trasferimento di carico verso l’avantreno genera infatti un istantaneo allargamento della traiettoria da parte delle ruote posteriori.
Va detto che la rapidità di sterzo aiuta a recuperare l’auto in tempo zero e che la capacità di comunicare le proprie reazioni da parte della Alpine è esemplare. Tuttavia, è innegabile che sono richieste rapidità d’esecuzione e consapevolezza dei movimenti.
Una volta prese le misure al suo carattere forte (che noia le “perfettine” che ti perdonano sempre tutto, no?), ci si possono godere gli altissimi limiti di tenuta in curva, la sostanziale assenza di inerzie – o almeno questo percepisce chi guida – nei cambi di direzione e la motricità pazzesca da centro curva in poi. Ecco, a tal proposito è sempre bene ricordarsi (al di là della questione dei limiti di velocità) che gli altri utenti della strada tendenzialmente non si aspettano che un’altra auto possa affrontare le curve a una velocità a cui, con buona approssimazione, la loro fatica ad arrivare in rettilineo.