Ibrido Diesel, la strana accoppiata
Che sia mild, full o plug-in l’alimentazione ibrida va a braccetto con motori di cubatura limitata, spesso sovralimentati e con meno di quattro cilindri. Soprattutto con alimentazione a benzina. I propulsori ibridi a gasolio, al contrario, non hanno riscosso lo stesso successo. La prima applicazione di questa accoppiata risale al 2011, anno in cui Peugeot decise di presentare questa motorizzazione per la 3008 nata pochi anni prima (2009). Una versione al tempo molto costosa – e accessoriata – dotata di un motore elettrico da 37 CV, posizionato posteriormente così come il pacco batterie. Questa configurazione, in abbinamento al motore turbo Diesel da 163 CV, permetteva a Peugeot 3008 prima serie prestazioni brillanti e una riduzione dei consumi (3,8 l/100 km) ed emissioni (99 g di CO2 ogni 100 km).
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A fronte di un aumento di peso di circa 120 kg rispetto alla versione standard a gasolio (1.735 kg contro 1.614 kg) Peugeot 3008 era in grado di offrire una trazione integrale tutto sommato economica – senza l’albero di trasmissione – e la possibilità di proseguire in elettrico per brevi tratti. Non essendo installato nel cambio come sulle mild-hybrid, il motore elettrico in questione era potenzialmente in grado di fornire trazione diretta alle (sole) ruote posteriori, rendendo Peugeot 3008 una full-hybrid a tutti gli effetti. Non che questo modello – oggi più SUV crossover, almeno dal punto di vista estetico – avesse bisogno della trazione integrale ma il posizionamento del propulsore elettrico al posteriore ha giocato un ruolo importante anche per quanto riguarda il bilanciamento dei pesi.
Questioni di mercato: il declino dei Diesel
Da quel momento al Dieselgate (2015) sono passati pochi anni e fattori come l’abbandono delle station – tra cui regnavano i motori a gasolio – a favore delle crossover urbane hanno contribuito al calo della domanda e dell’offerta. Nello stesso periodo iniziavano ad affermarsi le ibride che, trainate dagli incentivi, si sono accaparrate una notevole fetta del parco circolante italiano. Una volta “chiusi i rubinetti” le immatricolazioni sono andate calando anche se il mercato delle auto ibride non è trascurabile: 25,6% mild-hybrid, 8,6% full-hybrid, 4,9% plug-in e 2,8% elettriche pure (dati UNRAE – febbraio 2022). Il 90% di queste sono in configurazione ibrido-benzina, circa 4.000 vetture sono ibride Diesel e circa 370 plug-in Diesel; pochi numeri e in calo ma è probabile che in futuro le soluzioni di mobilità saranno talmente diversificate da far spazio a questa strana accoppiata. Non sono da escludere balzi a favore del gasolio dovuti al prevedibile incremento dell’alimentazione con carburanti sintetici.
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Niente full, solo mild o plug-in
Senza arrivare a conclusioni affrettate, possiamo fare alcune considerazioni sul futuro del motore a gasolio affiancato da un motore elettrico. I presupposti per l’acquisto di un’auto a gasolio rimarranno tali per diversi anni. Quindi presumibilmente l’alto di gamma e i SUV potrebbero essere tra le configurazioni di carrozzeria più comuni per la propulsione ibrida-Diesel. L’abbondante coppia a bassi regimi dei propulsori Diesel potrebbe andare d’accordo con le unità elettrificate, in particolare per l’off-road; la nicchia dei fuoristrada, quindi, ha un’opportunità. L’alto di gamma si può permettere l’aggravio di peso di un sistema plug-in, che garantisce l’accesso agli spazi urbani in modalità elettrica. Tuttavia la carenza di Nm ai regimi di rotazione più alti sembra far preferire l’abbinamento ibrido-benzina, dove la parte elettrica compensa le “carenze” ai bassi della classica alimentazione a benzina.
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Per questi motivi penso che l’utilizzo del Diesel si estenderà dalla trazione pesante, toccando il mondo delle auto dove i motori motori a gasolio di ultima generazione hanno vantaggi oggettivi: lunghe tratte extra-urbane, percorrenze urbane limitate, flotte aziendali. Il tutto dopo anni di miglioramenti estremi in termini di efficienza e consumi. Gli aggravi di costo – i motori a gasolio sono più complessi e costano di più – potrebbero escludere molte Case dall’adozione di questa architettura e l’attuale offerta ne è un esempio. Alcuni sondaggi come quello realizzato al MIMO 2021 (Milano Monza Motorshow) riflettono un interesse marcato nei confronti dell’ibrido elettrico-gasolio. Tra i votanti, gli over 30 hanno dimostrato molto interesse.