Qualità, ergonomia, abitabilità e capacità di carico
Il risparmio, piuttosto, si vede altrove. Per esempio nel fatto che il volante non si possa regolare e che il sedile scorra solo in lunghezza. Insomma: la posizione di guida non può che essere un compromesso, soprattutto per chi è più alto di un metro e ottanta o più basso di uno e settanta. Altri risparmi si notano nei rivestimenti, rigidi al tatto, nel fatto che lo schienale posteriore non sia frazionabile, nei pulsanti dei finestrini elettrici sulla console e non sui pannelli porta e nella spazzola del tergicristallo singola. Non male invece la disponibilità di vani portaoggetti: tutti insieme totalizzano una capacità di 23 litri.
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Quanto all’abitabilità posteriore, la prima cosa da dire è che l’omologazione è per quattro. Il bello della Spring è che in soli 3,73 metri gli ingegneri Dacia hanno trovato spazio a sufficienza per 4 adulti fino al metro e 85 di altezza, ma anche per un bagagliaio decisamente sopra la media: 290 litri in configurazione 4 posti, 620 abbattendo lo schienale. Ecco, a voler trovare il pelo nell’uovo, anzi due, il primo è dato dalla forma dei sedili anteriori che occulta un po’ la visuale per chi siede dietro; il secondo è che lo schienale posteriore non sia sdoppiato.
Il bello della Spring è che in soli 3,73 metri gli ingegneri Dacia hanno trovato spazio a sufficienza per 4 adulti fino al metro e 85 di altezza, ma anche per un bagagliaio decisamente sopra la media