Con il terribile incidente durante il GP del Bahrain dello scorso 29 novembre, Dallara, l’azienda di Varano de’ Melegari, ha dimostrato nuovamente di essere un fiore all’occhiello per la sicurezza nelle competizioni automobilistiche. Evitando che venisse scritta un’altra pagina nera nel mondo del motorsport. Molti gli argomenti sui quali gli appassionati di Formula Uno – e non solo – si sono confrontati a seguito dell’incidente che ha visto coinvolto il pilota della Haas Romain Grosjean. Il protagonista principale delle riflessioni è sicuramente l’Halo, cioè il dispositivo che insieme alla “cellula di sopravvivenza” ha contribuito a salvare la vita del pilota francese.
La “cellula di sopravvivenza”, come dice il nome stesso, è la componente della vettura che svolge il compito di garantire la sopravvivenza del pilota. La cellula e il telaio della auto di Romain Grosjean sono stati progettati e costruiti dall’azienda Dallara. Le auto da Formula Uno sono progettate per dividersi in due in caso di impatto molto violento, cosi da separare il motore dalla “cellula di sopravvivenza”: togliendo il peso del primo, infatti, si alleggerisce la seconda, che così è sottoposta a un carico minore al momento dell’impatto. La cellula è rimasta integra e il telaio che si è deformato correttamente, assorbendo la mostruosa decelerazione di 58 g: tutto questo ha permesso all’alfiere della Scuderia Haas di non rimanere incastrato o ferito.