PRINCIPALI SISTEMI DI SICUREZZA IN FORMULA UNO
Come detto nel paragrafo precedente, Halo, cellula di sopravvivenza e deformazione del telaio hanno svolto un compito fondamentale nel salvare la vita di Romain Grosjean, impedendo al guard rail di impattare contro il casco del pilota. Ma quali sono le innovazioni in termini di sicurezza che sono state introdotte e sviluppate negli ultimi anni?
DUE IN UNO: SEDILE E PREVENZIONE
Il sedile, realizzato su misura per ogni pilota, è fissato al telaio con due bulloni a brugola da 8. La cui chiave è in dotazione ad ogni membro dell’equipe di soccorso. Fondamentali le asole intagliate nella struttura della seduta che permettono ai soccorsi di estrarre il pilota senza muovere troppo le articolazioni più delicate in caso di incidente.
ROLL-BAR
Due sono i roll-bar che “racchiudono” anteriormente e posteriormente la cellula di sopravvivenza. Il primo è posto davanti al volante. Il secondo si trova invece dietro la testa del pilota e costituisce anche l’air scope della monoposto. La funzione di questo sistema è quello di impedire che il casco possa urtare il terreno in caso di ribaltamento.
SICUREZZA ANCHE AI LATI
Ai lati delle vetture ci sono invece le “barre anti-intrusione” poste ai lati delle vetture. Costituite da longheroni in materiale composito, sono in grado di assorbire quasi 40 kj di energia negli impatti laterali e obliqui. A proteggere lateralmente la testa del pilota ci pensano dei pannelli in Zylon – polimero altamente resistente – in grado di resistere pari a 50 kN.
PER NON PERDERE LE RUOTE
Altra soluzione fondamentale per la sicurezza è costituita dai “cavi di ritenzione” delle ruote. Realizzati sempre in Zylon questi cavi garantiscono l’ancoraggio delle ruote alla monoposto anche in caso di rottura dei bracci delle sospensioni. Assorbendo un’energia minima di 8 kj.
HANS
A completare la dotazione della sicurezza ci pensa un collare, denominato “HANS”. In questo caso si tratta di un dispositivo facente parte dell’abbigliamento del pilota. In caso di impatto il collare trasferisce l’energia dal collo al tronco, evitando la rottura del primo.