Honda nel motorsport
Honda sta ultimando la nuova Civic Type R. Prima di parlarne, però, non si può non menzionare la vittoria di Max Verstappen al Gran Premio di Formula 1 2021 e, soprattutto, la conquista del suo primo Titolo Piloti all’ultimo giro dell’ultima gara della stagione. Un finale thrilling che regala ai giapponesi – fornitori dei propulsori per Red Bull e Alpha Tauri – il podio virtuale del “motore vincente”. Una vittoria ancora più significativa se si considera l’ufficializzazione del ritiro di Honda dalla Formula 1, avvenuta a inizio 2021. Tuttavia, non si tratta di un addio, in quanto le power unit e la tecnologia di Honda continueranno a vivere, rimarchiati Red Bull.
La decisione dei giapponesi, tuttavia, non deve sorprendere. L’impegno di Honda nel motorsport vede un’ampia presenza in Formula 1, ma i ritiri sembrano essere sempre stati “di casa”. All’ingresso come produttore nel 1964 è seguito il ritiro, dopo pochi anni, a causa di una crisi della società. Bisogna aspettare il 1983 per rivedere i giapponesi in Formula 1, questa volta non più come produttore bensì come fornitore di motori fino al 1992 (una presenza coronata da numerosi titoli mondiali, soprattutto in coppia con la Mclaren), poi un altro ritiro. In tempi più recenti abbiamo invece assistito alla fornitura di motori per la Jordan (2004), l’acquisizione della BAR (British American Racing) e le difficoltà di Button e Barrichello nel portare avanti il campionato 2006, fino alle vendita della società tre anni dopo. 13 anni fa l’addio fu decisamente più traumatico: avvenne, senza alcun preavviso, nella pausa invernale tra le stagioni 2008 e 2009, quando tutto il team era al lavoro sulla nuova monoposto. Per la cronaca, la squadra di F1 della Honda fu venduta, per la cifra simbolica di una sterlina, a Ross Brawn. Volete sapere chi vinse il Titolo Piloti 2009? Jenson Button su Brawn GP. Il Titolo Costruttori andò alla Brawn GP.
In tempi più recenti, nel 2015 Honda torna in F1 con McLaren: grandi speranze – alimentate anche dalla presenza di un top driver come Alonso – e delusioni altrettanto grandi. Nel 2018 Honda fornisce Toro Rosso (diventata Alpha Tauri nel 2020) e, dal 2019, anche la “prima squadra”, la Red Bull appunto. Tuttavia, Honda non è solo Formula 1. Dall’esordio nel mondo internazionale delle corse nel 1959 con il Tourist Trophy – la storica e pericolosissima corsa motociclistica dell’Isola di Man – al motomondiale, passando per la presenza nella IndyCar Series, la 500 Miglia di Indianapolis e il campionato TCR, Honda ha sempre mantenuto una presenza importante nel motorsport .
Tradizione motoristica: “santo” VTEC
Il motorsport è vitale per gli appassionati delle quattro ruote ma quando lo stato dell’arte della tecnologia segue, anche in piccola parte, il processo “dalla pista alla strada”, è possibile vivere grandi emozioni anche senza essere piloti. Il VTEC (Variable Valbe Timing & Lift Electronic Control) è una di queste “tecnologiche emozioni”. Introdotto per la prima volta nel 1983 sulla CBR400 – qui la prova in pista della Honda CBR1000RR-R Fireblade SP 2020 – questa tecnologia consente di variare la fasatura e l’alzata delle valvole permettendo al motore di funzionare al meglio in un più ampio regime di funzionamento.
Tecnica a parte, superare un dato numero di giri motore e sentire l’entrata in funzione del VTEC è sempre un piacere, quasi meglio dei primi turbocompressori – non quelli a geometria variabile o multistadio ma quelli grossi e inefficienti ai bassi regimi, più vicini al concetto di “turbo” nell’immaginario comune. Poi, a dirla tutta, è sempre possibile unire VTEC e sovralimentazione. VTEC a parte, Honda si è davvero sbizzarrita per quanto riguarda i propulsori: dalla prima Serie A – famiglia di motori quattro cilindri sviluppati da Honda negli anni ’80 all’odierna serie K, di cui fa parte il motore K20C1 presente a bordo della cattivissima Honda Civic Type R (basata sull’Honda Civic di decima generazione).
La stirpe Type R
Prima di analizzare tutto quello che sappiamo sulla Honda Civic Type R 2022 (basata sulla Civic undicesima generazione), un piccolo excursus sui modelli ad alte prestazioni con cui la Casa giapponese ci ha deliziato fin dai primi anni ’90. Partiamo con la Honda NSX: iconica, bassissima e inconfondibile, recentemente ripresa in chiave moderna – qui la prova del collega Adriano Tosi. Purtroppo prodotta in pochi esemplari, è davvero difficile trovarne una sul mercato e le poche che ci sono hanno quotazioni proibitive.
Rimanendo sempre in tema anni ’90 ritroviamo la Honda Integra Type R, leggera e dotata di un assetto quanto mai vicino al motorsport. Anche qui produzione limitata a poche migliaia di unità e riserva per il mercato giapponese per la più performante DC5 Integra Type R da oltre 220 CV. Passiamo poi alla Honda Accord Type R: motore aspirato, naturalmente, produzione limitata e dotata dell’immancabile VTEC. Ultima arrivata, o meglio “ultima sopravvissuta”, la Honda Civic Type R.
Nuova Honda Civic Type R
Honda Civic Type R è una delle poche auto in commercio pensate per soddisfare poche e particolari esigenze, ormai fuorimoda nel panorama automotive: potenza, leggerezza e handling. Una hothatch spavalda e aggressiva – basta un’occhiata al tre quarti anteriore per non avere dubbi – che si distanzia parecchio dalla concorrenza. Certo, manca la trazione posteriore ma il cambio manuale sei marce – obbligatorio – è sempre un piacere. E poi, fidatevi, è meglio una trazione anteriore “come si deve”, cioè come la Civic Type R, piuttosto che una trazione posteriore qualunque.
Honda Civic Type R 2017-2021
Motore: quattro cilindri in linea – benzina
Potenza e coppia: 320 CV – 400 Nm
Trazione: anteriore
Massa: 1.480 Kg
Velocità massima: 272 km/h
Accelerazione 0-100 km/h: 5,8 secondi
Prova in pista (precedente generazione)
La nuova generazione della Honda Civic Type R dovrebbe debuttare nel 2023. Il motore potrebbe essere lo stesso 2.0 turbo con una potenza che difficilmente surclasserà gli attuali 320 CV. Alcuni rumors si riferiscono, invece, ad un nuovo 2.0 turbo in grado di generare oltre 400 CV. Poche altre concorrenti meritano lo stesso interesse. Tra queste: Renault Mègane R.S. Trophy (300 CV), Ford Focus ST (280 CV) e Hyundai i30 N (280 CV). Dovesse trovare conferma il valore di oltre 400 CV, la rivale – sebbene non diretta – sarebbe solo una: la Mercedes-AMG A45, anch’essa capace di 200 (e oltre) CV/litro.