265.000 esemplari nel 2015: a tanto ammonta, secondo gli analisti, il mercato dei SUV in Cina. Un dato di assoluto rilievo, tanto più che, a fronte di un incremento del 18% su base mondiale, nel paese del dragone si parla del 50% circa. Come a dire che Bengodi fa rima con Pechino, specie per quanto riguarda i SUV muscolosi ed esagerati. Quelli che hanno connotato in maniera indelebile la categoria e che rappresentano ancor oggi uno status symbol immediatamente riconoscibile.Impossibile, quindi, non cogliere l’occasione di fronte alla platea dei nuovi ricchi (e aspiranti tali) di Pechino, specie se il marchio è sopra ogni sospetto, la piattaforma produttiva è approntata – e che piattaforma, visto che è quella dell‘Audi Q7 e della Porsche Cayenne! – e la cassaforte è protetta e alimentata dal Gruppo Volkswagen: ecco quindi che la Lamborghini Urus è, con buona probabilità, il SUV più desiderato di Auto China 2012.Il nome proviene dall’uro, una specie bovina primordiale che accoppiava una stazza imponente a un carattere impetuoso. Sapendo che suo nipote, sulla carta d’identità, alla voce professione riporta testuale “toro da corrida spagnolo”, la tradizionale tassonomia Lamborghini è salva.Countach! Questa è la prima esclamazione – a patto di essere piemontesi o semplicemente appassionati del marchio [accipicchia!, ndR] – di fronte alla Urus. 4,99 metri di lunghezza per 1,99 di larghezza e 1,66 di altezza rendono l’idea di quanto imponente sia il concept di Sant’Agata Bolognese; i 24″ di calettamento scelti per i cerchi sono, a memoria d’uomo, un record. Cattiva, esagerata, lussuosa.La Urus è “tanta” anche nel propulsore: il V12 è accreditato di 600 CV e strettamente imparentato con quello della Gallardo LP-570. La trazione è sulle quattro ruote, di tipo permanente. Il gruppo motore-trasmissione trova alloggio in uno chassis che è un trionfo di materiali leggeri, carbonio in primis. Una GT a ruote alte più che un fuoristrada, a conti fatti. Che, secondo il Presidente e A.D. di Lamborghini, Stephan Winkelmann, dovrebbe essere prodotta in 3.000 esemplari annui. “Un’idea molto reale di futuro per il nostro marchio e come terzo modello potrebbe completare in modo perfetto la nostra gamma”, ha dichiarato a Pechino il supermanager berlinese.I soliti bene informati parlano di un’entrata in produzione per la Urus (il nome è provvisorio, ma convince appieno…) a cavallo tra il 2014 e il 2015. Quando solo in Cina, come accennato in apertura, il mercato dei SUV varrà 265.000 pezzi. Un caso? Certo che no…