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Mazda MX-30, batterie piccole e autonomia “limitata” sono la scelta migliore? Il test

Davvero la batteria piccola, leggera e poco costosa offre i vantaggi promessi dalla Casa giapponese? La risposta in questa prova

Mai una nota stonata

L’attenzione per il dettaglio, sulla MX-30, è una questione sensoriale. Di vista, di tatto, ma anche di udito… I tecnici giapponesi, infatti, hanno studiato una sonorità specifica che si diffonde all’interno dell’abitacolo e che accompagna il funzionamento del motore elettrico. Innanzitutto, va chiarito che non si tratta di qualcosa di invadente, anzi: è un timbro a metà fra il meccanico e l’elettronico che copre il classico “sibilo” dell’elettrico. Qualcosa di finto, di studiato a tavolino. È vero. In tutta onestà, però, chi avrebbe il coraggio di definire bello il rumore della gran parte dei motori endotermici a 3 e 4 cilindri (discorso diverso dai 6 cilindri in su, ovviamente)? 

Qualità a prima vista

Mai una nota stonata

Sfruttamento dello spazio: bravi ai giapponesi

Non tutto è come promesso

In 40 minuti, batteria al 100%. Per quasi 200 km di autonomia vera

È l’elettrico di Mazda l’elettrico migliore?

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