Designer italiano, record mondiale
Puoi anche fare l’auto migliore del mondo, efficiente come un’elettrica, agile come un kart e comoda come un’ammiraglia, ma se è brutta non la vendi. Questo concetto è ben chiaro nella testa dei top manager, che per disegnare la 190 si affidano al genio della matita che risponde al nome di Bruno Sacco. Le linee sono essenziali, pulite, nel solco della tradizione, ma capaci di innovare lo stile della Casa, che infatti le replicherà anche sui modelli più grandi.
Il legame della 190 con l’Italia è forte anche perché nell’agosto del 1983, a Nardò (LE), la 190 E 2.3-16 stabilì tre record del mondo. Quasi 9 giorni a pieno gas sull’anello di alta velocità, a una media di 247,939 km/h. Non una 190, sarebbe stato troppo facile per gli ambiziosi tedeschi, ma ben tre. Le tre vetture tagliarono il traguardo a a breve distanza una dall’altra e con un unico, minimo guasto: la rottura dello spinterogeno su una delle tre. I record del mondo battuti furono quelli sui 25.000 km, sulle 25.000 miglia e sui 50.000 km. Ovviamente, le vetture erano identiche a quelle prodotte in serie, fatto salvo il serbatoio da 160 litri, l’abbassamento dell’assetto, la rimozione degli specchietti retrovisori esterni e la carenatura delle prese d’aria anteriori per ragioni aerodinamiche.
All’ingresso nella pista di Nardò, il tabellone dei record riporta ancora i tre primati della 190: nessuno ha mai più fatto meglio; detto che più nessuno ha provato a fare meglio.
Obiettivo: essere la numero 1
Designer italiano, record mondiale
Splendida (quasi) quarantenne
La “cattiva” entusiasma
La “macina km”