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Motori a tre cilindri: l’asso nella manica dei propulsori termici

Se l'elettrificazione del settore automotive rappresenta la soluzione più gettonata come alternativa alle fonti fossili, i tradizionali motori termici possono giocare la carta del downsizing.

Lo stato dell’arte dei propulsori a tre cilindri

Alcuni potrebbero considerare un tre cilindri un motore sottodimensionato in termini di prestazioni. Tuttavia, le potenzialità di questo motore in sinergia con la trazione elettrica possono regalare piacevoli sorprese; uno degli esempi più lampanti è Koenigsegg Gemera. Con questo modello, limitato a 300 esemplari e in produzione dal 2022, la Casa svedese è riuscita nell’intento di spingere al limite un tre cilindri grazie ai 2.000 cm3 di cilindrata, quattro valvole per cilindro, due turbocompressori – pressione massima 2 bar – e 600 CV disponibili a 7.500 giri. Questo ‘piccolo gigante amichevole’, come è stato definito , pesa solo 70 kg e rappresenta un concentrato tecnologico all’avanguardia supportato da altri tre motori elettrici.

Vista laterale del propulsore tre cilindri di Koenigsegg Gemera

Ovviamente non tutte le case possono permettersi di sfornare modelli come Gemera e un cliente medio, solitamente, non ha 1.7 milioni di euro da spendere per un’autovettura. Fortunatamente non mancano esempi notevoli ed economici di auto tre cilindri. Tra questi il PureTech di PSA, che ha debuttato con Peugeot 308, il nuovo 1.5 EcoBoost di Ford e altri propulsori tre cilindri costruiti da BMW, FCA, Honda, Hyundai, Renault e Volkswagen. Non possiamo poi non ricordare il ‘pepato’ 1.6 cm3 da 261 CV della Toyota GR Yaris. Insomma, ad ogni costruttore il suo tre cilindri.

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